BUSTO ARSIZIO, 6 febbraio 2024 – Enrico Cerana si trova adesso di nuovo al fianco della sua adorata Olga Fiorini. Si è spento nelle scorse ore, all’età di 92 anni, circondato dall’affetto delle persone che gli hanno sempre voluto bene, un uomo che ha costantemente incarnato i valori della dedizione e della tenacia, ostinato nelle proprie convinzioni, generoso e caparbio nell’essere al servizio degli altri, in particolare dei giovani.
È stato il compagno di vita perfetto per Olga Fiorini, fondatrice della scuola di cucito divenuta nei decenni un colosso dell’educazione a tutto tondo, sotto la spinta innovativa imposta dai nipoti Mauro e Cinzia Ghisellini.
Bustocco nel senso più profondo del termine, infaticabile lavoratore, artigiano di ogni materia, Enrico aveva conosciuto Olga giovanissimo, quando lavorava come autista e tuttofare per la ditta Tovaglieri e venne chiamato per svolgere dei lavori da elettricista in casa della ragazza. La vide e fu un colpo di fulmine. La conteggiò per quasi un anno, vincendo con fatica le resistenze di una giovane donna che voleva essere libera e indipendente. Ci riuscì dimostrandole quanto amore provasse per lei, ma anche convincendola che le sarebbe sempre stato accanto, mai davanti. La portò all’altare nell’agosto del 1961.
Più che un matrimonio duraturo, il loro fu un cammino simbiotico. Col tempo, Enrico venne sempre più coinvolto nel mondo di ACOF, che cresceva a dismisura e necessitava di qualcuno che si prendesse cura delle strutture e degli strumenti. Lui, in questo, era l’uomo giusto al posto giusto.
Prima nella sede originaria di via Cremona (che era anche la loro casa) e poi dentro la nuova scuola di via Varzi, aveva un laboratorio nel quale riparava le cose rotte, inventava quelle che servivano a docenti e studenti per le loro prove tessili, approntava le trasformazioni di aule e saloni da compiere ogni estate, a seconda delle esigenze didattiche.
Altri tempi, altre regole, altra tempra. Quella di Enrico era fortissima e indistruttibile, anche quando rischiò di morire dissanguato tagliandosi una coscia con il flessibile perché si era ostinato a tagliare da solo alcune robinie presenti in un cantiere accanto all’istituto scolastico, oppure quando si amputò le falangi di due dita della mano con un tronchese, impegnato in cima a una scala a potare un albero del cortile di casa.
Enrico Cerana era fatto così. Prendere o lasciare. Olga lo prese e lo tenne, senza risparmiargli ramanzine per quegli eccessi ma anche nutrendosi dell’amore silenzioso di un uomo che ne rispettava l’indole e al quale bastava starle accanto ad osservarla lavorare, anche senza proferire parola per ore, per sentirsi bene.
Nell’ultimo biennio, cioè dopo la scomparsa della sua Olga avvenuta il 12 aprile del 2022, un velo di tristezza ne aveva avvolto lo sguardo. Era come se un pezzo del suo cuore si fosse perso. Ora l’ha raggiunta.
Coloro che lo hanno stimato e amato gli tributeranno l’ultimo saluto nei funerali fissati per giovedì 8 febbraio, alle ore 14.30 (preceduti dal rosario), nella chiesa di Sant’Antonino Martire a Solbiate Olona.