VARESE, 23 febbraio 2024-Il gruppo FNM ha reso noto di aver acquistato l’80% di Viridis Energia, produttore di energia elettrica. Una operazione da 80 milioni, rispetto ai 59,2 annunciati.
Quello di FNM è un vero e proprio ritorno agli anni ’60, quando lo Stato gestiva attività di ogni tipo in economia (dai panettoni all’acciaio).
Ora è la Lombardia, tramite la sua controllata FNM, a costituire una mini-IRI lombarda. Intendendo così che il federalismo serve a ripetere gli errori dello Stato centralista e a gestire “politicamente” grandi aziende ai del consenso locale, piuttosto che di quelli industriali e ambientali.
La missione centrale di FNM non è più lo sviluppo del sistema ferroviario ma la
gestione delle autostrade, come la Serravalle e di altre attività.Il controllo di Serravalle avvenne 3 anni fa spendendo 86 milioni di euro dal gruppo Gavio. Altre aziende che c’entrano poco con i trasporti sono nella galassia del gruppo: BusForFun gestisce i grandi eventi di tipo musicale, culturale e sportivo; NordCom opera nel campo ICT (digitalizzazione dei processi). Sportit si rivolge a community di sportivi per pianificare e acquistare una vacanza. NORD_ING è la società di ingegneria del Gruppo FNM, offre servizi di progettazione.
FNM potrebbe produrre energia rinnovabile utilizzando i tetti delle 124 stazioni e dei depositi posti sui 331 km di rete. Questa acquisizione avviene mentre la controllata Trenord naufraga fra le proteste dei pendolari, per i clamorosi ritardi, soppressioni e per la più bassa percentuale di puntualità d’Italia: l’82%, quando la media nazionale è del 90%. Ora FNM allarga il perimetro delle attività per aumentare la sua influenza politica con i soldi dei contribuenti lombardi. L’operazione viene definita un business integrato ferro- strada- energia con fini di sostenibilità ambientale. Peccato che FNM già dispone di un’azienda Nord Energia nata per coprire fabbisogno energetico del Gruppo, che per immettere l’energia sul mercato lombardo così inefficiente da essere posta in liquidazione. Da un punto di vista industriale, l’acquisizione di un produttore di energia rinnovabile per controllare al meglio la filiera di costo,senza le competenze necessarie è un azzardo.
Meglio concentrarsi sul proprio core business,il trasporto delle persone su treni e bus, e stipulare contratti del tipo PPA (contratti privati di lunga durata di energia rinnovabile ad un prezzo fisso), ottenendo un effetto più conveniente.
FNM,per comprare il latte, ha deciso di acquistare la mucca. Una scelta bizzarra per un operatore del trasporto ferroviario che ha già fallito nella gestione di un’azienda energetica come Nord Energia.
Difficile sapere se il prezzo di acquisto sia congruo o meno, ma 80 milioni per comprare 90 GWh di produzione, è un prezzo maggiore ai prezzi del mercato attuale dell’energia.