MILANO, 28 febbraio 2024 – Animal Equality, Animalisti Italiani, Essere Animali, LAV, LNDC Animal Protection e OIPA invitano con una lettera ufficiale il Ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida a sostenere a livello europeo il superamento della pratica di alimentazione forzata usata per la produzione di foie gras chiedendo di eliminare il requisito dei pesi minimi del fegato di anatre e oche.
La produzione di foie gras tramite alimentazione forzata in Italia è vietata dal 2001, ma avviene ancora in cinque dei 27 Stati dell’Unione europea: Francia, Ungheria, Bulgaria, Spagna e Belgio (solo nella Vallonia). Si tratta di un prodotto di nicchia venduto ancora oggi in Europa e nel nostro Paese, che provoca la sofferenza estrema di milioni di animali in Europa, dove vengono prodotte più di 19mila tonnellate di foie gras, circa il 90% della produzione globale.
Attualmente, il Regolamento (CE) n. 543/2008 relativo alle norme di commercializzazione per le carni di pollame prevede che, per produrre foie gras, il fegato di un’anatra debba pesare almeno 300 grammi e quello di un’oca almeno 400. Ma si tratta di pesi che questi animali non raggiungono in natura e che è possibile realizzare a livello industriale solo attraverso l’alimentazione forzata, come stabilito nel 1991 dalla Commissione europea.
Tale requisito sui pesi minimi non ha alcuna base scientifica o tradizionale. La stessa produzione di foie gras è stata fortemente condannata da un Rapporto del Comitato Scientifico Veterinario dell’Unione europea, che giudica l’alimentazione forzata “nociva per il benessere degli animali”. Tuttavia, nonostante anche la FAO ritenga la pratica dell’alimentazione forzata nociva per gli animali, nel 2022 il Parlamento europeo ha approvato una relazione in cui si afferma che questa produzione è basata su procedure di allevamento rispettose dei criteri di benessere animale.
Come documentano le immagini diffuse da Animal Equality, anatre e oche sono costrette a nutrirsi attraverso un lungo tubo di metallo infilato nelle loro gole che somministra dai 200 ai 400 grammi di mangime, con gravi rischi di soffocamento e danneggiamento delle pareti dell’esofago.
La fase di alimentazione forzata (detta “gavage”) può portare oche e anatre a passare in pochi giorni a pesare da 4 a 7 chili. Il loro fegato è di fatto affetto da una patologia che si chiama “steatosi epatica” e consiste nell’accumulo eccessivo di grasso all’interno delle cellule. Quando durante la macellazione il loro fegato viene estratto, pesa tra i 550 e i 700 g, ovvero da 7 a 10 volte in più rispetto al peso normale.
“È inaccettabile che l’Unione europea continui a permettere che una pratica così atroce venga perpetrata nei confronti di milioni di animali allevati. Il foie gras, venduto come un’eccellenza culinaria, viene prodotto sfruttando animali torturati e malati. Ora il Ministro Lollobrigida deve tornare a far sentire la voce dell’Italia in Europa sul tema: il governo precedente si era già schierato ufficialmente contro il requisito dei pesi minimi del fegato di anatre e oche, mentre 84 europarlamentari, 15 dei quali italiani e appartenenti a ogni schieramento politico, nel giugno 2023 hanno presentato un’interrogazione scritta per superare l’utilizzo del gavage una volta per tutte. Ora il Ministro dimostri la sua determinazione e ascolti la richiesta di migliaia di cittadini che si sono schierati contro l’alimentazione forzata”, dicono le organizzazioni per la protezione degli animali.