BERGAMO, 18 marzo 2024-“Occorre mantenere vivo il ricordo: è importante farlo soprattutto in un Paese come il nostro, dove si tende a dimenticare in modo troppo rapido”. Lo ha detto l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Guido Bertolaso, intervenendo a Bergamo alla cerimonia di commemorazione per la Giornata nazionale in memoria delle vittime del Coronavirus.
“Non dimentico – ha proseguito Bertolaso – medici, infermieri, operatori del 118 che hanno perso la vita lavorando per contrastare l’avanzata del virus. Quell’emergenza è alle spalle e ha lasciato in eredità la spinta per migliorare e riorganizzare la gestione dei servizi socio-sanitari: in Lombardia lo stiamo facendo col massimo impegno per dare le risposte che i cittadini si attendono”.
Alla commemorazione, che si è svolta al cimitero di Bergamo, erano presenti anche gli assessori regionali Paolo Franco (Casa e Housing sociale) e Claudia Maria Terzi (Infrastrutture e Opere pubbliche) insieme al commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni.
ASSESSORE FRANCO: GIORNATA DEL RICORDO E DELLA PREGHIERA _ “Questa è la giornata del ricordo – ha affermato Franco – della memoria e della preghiera per chi non è più con noi. In quei giorni, da bergamaschi, abbiamo reagito come siamo capaci di fare: lavorando, spesso in silenzio, e soffrendo. Insieme a tanti altri amici ci siamo rimboccati le maniche: ricordo i viaggi a Malpensa per recuperare mascherine e attrezzature per l’ossigeno. Quell’esperienza dimostra che per vincere le difficoltà dobbiamo essere forti e uniti”.
ASSESSORE TERZI: UN PENSIERO A CHI HA DATO LA VITA PER AIUTARCI A USCIRE DA PANDEMIA – “Il nostro pensiero – ha sottolineato Terzi – va a tutte le persone scomparse, ai medici e a coloro che hanno dato la vita per permetterci di superare la pandemia. Il dramma vissuto deve invitarci a riflettere sull’importanza, nella nostra società, della solidarietà e dell’aiuto reciproco: insieme, stando uno accanto all’altro, si possono affrontare i momenti critici e trovare il modo di riemergere e ricominciare, proprio come hanno fatto i lombardi e in particolare i bergamaschi”.