BUSTO ARSIZIO, 26 marzo 2024-Il 12 aprile 1984, in uno studio notarile di Varese, Umberto Bossi e un altro manipolo di sognatori autonomisti siglarono la nascita della Lega Lombarda.
Domenica 7 aprile, alle ore 16, nella sala conferenze del Museo del Tessile di Busto Arsizio (con ingresso libero) si terrà un evento dedicato a ricordare i 40 anni di fondazione della Lega, ripercorrendone gli inizi leggendari, la nascita dell’alleanza del Nord e la trasformazione nazionale attuata nell’ultimo decennio da Matteo Salvini.
Lo spunto è offerto dall’uscita de “Il Volo Padano”, libro scritto dal giornalista Marco Linari intervistando Francesco Speroni, già ministro, senatore, quattro volte europarlamentare, consigliere regionale, provinciale e comunale, capace di attraversare tutte le fasi del movimento con ruoli da protagonista e uno dei pochi volti noti delle origini ad essere rimasto in Lega.
All’appuntamento del 7 aprile hanno anticipato la loro disponibilità a partecipare – oltre a Francesco Speroni – alcuni personaggi di spicco del partito: il ministro Giancarlo Giorgetti, il governatore lombardo Attilio Fontana, il capogruppo dei senatori Massimiliano Romeo, l’europarlamentare Isabella Tovaglieri, lo storico eurodeputato Mario Borghezio, il senatore Stefano Candiani, il consigliere regionale Emanuele Monti, più una serie di amministratori locali che hanno rappresentato e rappresentano il movimento dentro le istituzioni.
Ci sarà anche Franca Bellorini, il notaio che nel 1984 siglò quello storico statuto. Altri contatti sono in corso con personaggi di rilievo: fra gli invitati, se le condizioni di salute gli consentiranno di esserci, non può ovviamente mancare il “Senatur” Umberto Bossi.
LA SINOSSI DEL LIBRO – Il “volo padano” di Francesco Speroni – disponibile su Amazon – è quello di un tecnico dell’Alitalia diventato all’improvviso e contro ogni pronostico un punto di riferimento della politica italiana. Dalla Lega Lombarda creata da Umberto Bossi, passando attraverso l’all eanza per il Nord, sino ad arrivare alla versione nazionale della Lega di Matteo Salvini, lui c’è sempre stato. Tanto che la sua storia rappresenta un punto d’osservazione esclusivo, significativo ma anche spassoso su quarant’anni di cammino. Un’avventura vissuta nel cuore del movimento, dentro il parlamento europeo (per vent’anni) e le stanze del Senato (per 7 anni), come ministro (nel 1994) oppure a battagliare nei consigli regionali, provinciali e comunali (per oltre un trentennio). Una sfida condotta sfoggiando strane cravatte, sfoderando gesti dell’ombrello, guidando auto a velocità folle, specializzandosi nello studio e nella stesura dei regolamenti, misurandosi con tutti i grandi della politica, sostenendo ostinatamente la secessione della Padania, però restando fedele alla sua Lega. Sempre con quello stile bizzarro, paradossale ma altamente preparato che lo ha reso un personaggio unico. Speroni ha vissuto i primi passi del movimento, ha scritto la riforma federale bocciata nel referendum del 2006, ha assistito alla caduta del muro di Berlino, ha interloquito con i grandi della terra, aiutato Bossi a traslocare, indossato nasi da pagliaccio in parlamento, scritto regolamenti che ancora oggi guidano il funzionamento delle istituzioni. Un viaggio personale incredibile, condotto di pari passo con quello di una Lega a cui è rimasto sempre profondamente fedele.