Milano, ai blocchi di partenza la maratona per raccogliere fondi dedicati a cure diabete tipo 1

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MILANO, 28 marzo 2024-Il 7 aprile alla Milano UniCredit Relay Marathon 2024 Adiuvare e Fondazione Italiana Diabete (FID) correranno per raccogliere fondi da devolvere alla ricerca di una cura definitiva al diabete di tipo 1, malattia cronica non guaribile.

Adiuvare, acronimo di associazione diabetici uniti Varese, l’anno scorso ha reclutato una squadra di adolescenti con diabete di tipo 1 seguiti presso la diabetologia pediatrica dell’ospedale F. Del Ponte di Varese, con cui collabora dal 2011.

L’edizione 2024 ha chiamato a raccolta ben 7 squadre composte da 28 staffettisti: persone con diabete tipo 1, genitori di bimbi diabetici, parenti e amici di Adiuvare. Sarà una staffetta piena di emozione, grinta, amicizia, una corsa verso la speranza di essere liberi dal diabete!

Obiettivo concreto con FID è reperire almeno 50 mila euro per finanziare un progetto di ricerca di un anno finalizzato a curare definitivamente il diabete di tipo 1, o due progetti di giovani ricercatori internazionali.

Ex giocatori del Milan da dx Costacurta Ambrosini e Dida

Ma il diabete di tipo 1 che cos’è?

Il segno principale del diabete di tipo 1 è un livello di glicemia (zucchero nel sangue) molto elevato, che in genere si manifesta nei bambini con poliuria (aumento della minzione), polidipsia (aumento della sete) e perdita di peso. La malattia colpisce spesso la fascia di età 0-18 anni, ma si riscontra anche negli adulti.

É causata dalla distruzione da parte del sistema immunitario delle cellule del pancreas che producono insulina (beta cellule) e obbliga i pazienti ad una media di 5 punture di insulina al giorno e controlli 24 ore su 24, per tutta la vita.

L’anno scorso anche Massimo Ambrosini, stella del Milan, ha corso la staffetta della Relay Marathon perchè Alessandro, il figlio di quattro anni, si è recentemente ammalato. “Al momento il diabete di tipo 1 è una malattia inguaribile, ma c’è una speranza che passa esclusivamente dalla ricerca scientifica. Io, mia moglie, Paola Angelini, e tutti i parenti delle 200 mila persone fra adulti e bambini, che hanno questa malattia, vogliamo che si arrivi ad una cura definitiva!”, spiega il campione, che sarà presente anche alla staffetta del 7 aprile.

Aiutaci anche tu.

Tanto o poco non ha importanza perché solo insieme possiamo concretizzare la speranza di guarire e fornire i fondi indispensabili ai ricercatori!