Esondazioni a Milano, centinaia di condomini a rischio. L’appello del Presidente Anaci Milano Leonardo Caruso al sindaco Sala

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Leonardo Caruso, Presidente di ANACI Milano

MILANO, 16 maggio 2024-L’Osservatorio Città Clima di Legambiente, redatto con lo scopo di contribuire ad analisi e approfondimenti che riguardano le città e il territorio italiano, nel Report 2023 (che contiene un monitoraggio e una mappatura dei fenomeni meteorologici estremi) si conferma un anno da bollino rosso per il clima. In Italia ben 378 eventi meteorologici estremi, segnando +22% rispetto al 2022 Il e il nord Italia, con 210 eventi meteorologici estremi, si conferma l’area più colpita della Penisola, in Italia le esondazioni fluviali hanno avuto un aumento del 170%.

Osservando la mappa del rischio idraulico del geoportale del Comune di Milano si può notare come le zone della città a forte rischio a causa delle alluvioni sono quelle in prossimità dei corsi d’acqua superficiali e sotterranei, che insieme a torrenti e fontanili formano un groviglio idrico “sul quale è necessario agire con un’adeguata programmazione e non ricorrendo a piani d’emergenza – dice Leonardo Caruso, Presidente di ANACI Milano e Vice Presidente Vicario ANACI Nazionale-. Riteniamo pertanto sia assolutamente necessario attuare dei piani di manutenzione preventiva programmata attraverso un’analisi obiettiva delle strutture condominiali presenti in città, dove abitano migliaia di famiglie che non è possibile pensare di esporre al rischio delle calamità naturali o affidarle al caso”.

Il 70% degli immobili di Milano è stato edificato prima degli anni ’80: le strutture e gli impianti comuni, (fognature, tetti, canali) sono da considerarsi vetusti e in molti casi non più adeguati alle normative vigenti. Su questi edifici gli eventi climatici avversi, e di grande portata come l’esondazione dei corsi d’acqua, possono creare gravi conseguenze alle strutture fino ad arrivare, nei casi più gravi, a costituire un potenziale pericolo per gli abitanti dei condomini. “Andrebbero definiti con regolarità dei protocolli di manutenzione preventiva– prosegue Caruso-. Non bastano più la semplice modifica o sostituzione dei canali di gronda, dei pluviali, la verifica delle pompe di sollevamento dell’acqua sotterranee posizionate nelle zone interrate o il corretto dimensionamento dei sistemi fognari. È necessario intervenire immediatamente con un’analisi delle strutture, degli impianti nei condomini e con la messa in opera preventiva di tutti i correttivi necessari per prevenire eventuali danni provocati da alluvioni ed esondazioni”.

*report Legambiente https://cittaclima.it/2023/12/28/bilancio-2023-citta-clima/