VARESE, 17 giugno 2024-Giovedì prossimo 20 giugno alle 18, nel Salone Estense del Palazzo comunale, sarà presentato “MiVa”, un libro che racconta “La lunga storia d’amore tra Milano e Varese” firmato da un milanese varesino d’adozione, Federico Bianchessi”, e da un varesino con radici milanesi, Fausto Bonoldi, ed editato da Pietro Macchione. Ne parleranno, con il sindaco Davide Galimberti e con l’assessore alla Cultura Enzo Laforgia, il professor Robertino Ghiringhelli, per decenni docente di storia prima all’Università Statale di Milano e poi all’Università Cattolica del Sacro Cuore, e il direttore della Prealpina Silvestro Pascarella.
Nei venti capitoli del volume, dedicato all’ultramillenaria storia dei rapporti d’ogni genere tra i due territori, con attenzione anche al ruolo storico di città come Busto Arsizio, Gallarate e Saronno, si ricostruiscono in modo rigoroso ma non pedante le vicende di personaggi, dai padri della Chiesa ai protagonisti dei mondi dell’industria e della politica, dell’arte e dello spettacolo, dello sport e della cucina che hanno incarnato nella loro esistenza l’appartenenza all’area vasta compresa tra il Duomo di Milano, progettato, costruito e decorato in gran parte dai varesotti e il Sacro Monte di Varese d’impronta milanese. E gli autori sono certi che nelle pagine del volume non solo i varesotti ma anche i meneghini scopriranno molte cose che non sanno dei luoghi in cui vivono.
Bisticci e conflitti non sono mancati nel corso dei secoli ma dall’età delle palafitte a quella delle autostrade, dai feudi alle fabbriche, dalla fusione etnica dei Celti a quella globale, dai Navigli alla terra dei laghi, dalle ville latine alle villeggiature moderne, il panorama spazia su un’esemplare capacità di saldare interessi e visioni in un’idea di comunità metropolitana estesa su duemilasettecento chilometri quadrati popolati da quattro milioni di abitanti.
Il libro propone un quadro d’insieme a un tempo sintetico e ricchissimo di particolari. Sulla base di un concetto di storia come narrazione in primo luogo della vita civile, gli autori rivisitano sì gli scenari politici e i campi di battaglia ma soprattutto entrano con vivacità narrativa nei teatri e nei cinema, negli stadi e negli ippodromi, negli atelier degli artisti e tra le pagine di grandi scrittori e poeti, nelle industrie e nelle cucine.
Federico Bianchessi e Fausto Bonoldi inducono il lettore a seguire gli itinerari dei mercanti e dei viaggiatori di ogni epoca in carrozza, automobile, treno, tram, funivia e battello, ad assaporare le varietà dialettali di meneghino, bosino e bustocco quando ci si mette a tavola, ad ascoltare i mattatori della lirica ma anche quelli del cabaret, a rivedere i programmi televisivi, i volti degli attori, ad ascoltare i musicisti, sempre nella dimensione di un diffuso pendolarismo umano e sociale, economico e culturale.