VARESE, 22 luglio 2024-di GIANNI BERALDO-
Senza nulla togliere alle precedenti edizioni quella di ieri, domenica 22, è stata sicuramente tra le migliori.
Stiamo parlando del Buscadero Day svoltosi al parco Berrini di Ternate dove, anche la prevista inclemenza del tempo (cosa fortunatamente non verificatasi se non per poche gocce d’acqua a metà pomeriggio), non ha scoraggiato centinaia di persone arrivate da tutto il Paese, per assistere a 20 concerti distribuiti su tre palchi.
Tra questi anche i rappresentanti del Buscadero Club provenienti dalla Campania.
Costanza e voglia di sentire grande musica dal vivo, premiata anche da una giornata godibile sotto il profilo climatico con addirittura la luna piena che si rifletteva sull’incantevole lago di Comabbio, donando quell’aurea di leggenda a un evento molto atteso da tutti gli appassionati e consolidatosi negli anni ma quest’anno con qualcosa in più, visto che nell’aria veleggiava lo spirito di Paolo Carù, fondatore della rivista Buscadero, scomparso recentemente e al quale da oggi il Festival è dedicato.
Un festival (totalmente gratuito!) dove la musica americana come sempre ha prevalso come genere, ma non solo visto che i vari concerti hanno visto la partecipazione di band come i bravissimi The Morsellis, esibitosi sul palco Feel Rouge alle 17, fornendo un mini set live molto bello come sempre con sonorità irlandesi a palla compresa una versione da brividi di A Rainy Night in Soho in ricordo di Shane McGovan, mitico cantante dei Pogues scomparso lo scorso mese di novembre.
Musica irlandese suonata alla grande pure dagli scatenati The Vad Vuc, super band ticinese con un bel seguito di fans che li hanno raggiunti anche a Ternate.
Come detto l’imprinting musicale del Buscadero Day non può che essere quello di stampo statunitense, considerato che fin dagli esordi la scelta della rivista è sempre stata quella di valorizzare prevalentemente band e songwriter americani di ogni genere.
O meglio ogni genere musicale compatibile con i tantissimi lettori del Buscadero (ieri rappresentato fisicamente dal suo direttore editoriale, Guido Giazzi, oltre che da molti redattori e collaboratori della rivista), che negli anni ne hanno decretato il successo a livello nazionale ma pure internazionale.
Come sempre ogni edizione del Buscadero Day presenta un cartellone per ‘palati fini’, con le varie performance suddivise su tre palchi in base alla tipologia di musica presentata.
Quella cantautorale di taglio acustico ospitata nel palco indoor, una grande e accogliente sala con un bel palco fisso e con decine di tavoli dove mangiare o sorseggiare una birra senza fretta.
Palco che fin dalle ore 15 è stato calcato da molti cantautori come ad esempio Massimiliano Larocca, Francesco Garolfi, l’eclettico duo di Savona The Lonesome Pynes dal look country, oppure Mirko Cantù: tutti molto bravi alcuni dei quali già con qualche dischetto alle spalle.
Cercando di non sovrapporli, gli organizzatori (da citare almeno Andrea Parodi ideatore del Festival organizzato in collaborazione con l’associazione WOODinSTOCK- rappresentato da Alessandro Gusmini-utile a raccogliere fondi per la lotta all’Alzheimer) hanno distribuito quasi equamente i vari concerti sui tre palchi.
Come quello posto all’ingresso principale del parco dove, tra gli altri, si sono esibiti anche Tiziano Cantatore Band, Eileen Rose Band (già vista sempre quest’anno a Varese) ma soprattutto uno straordinario David Ford, songwriter inglese molto atteso qui al Buscadero Day, autore di un mini concerto da brividi denotando una classe cristallina che ne ha decretato il successo non solo in Inghilterra. Ford scrive storie meravigliose riuscendo a trasporle in musica e cantandole con una voce accattivante come pochi altri.
E parlando di musica e di Ford, ieri abbiamo assistito a una performance incredibile con lui solo sul palco a suonare strumenti diversi grazie a una tecnica di registrazione immediata, creando di fatto una base composta da tutti gli strumenti suonati in precedenza: insomma come fosse sul palco accompagnato da una band composta da 5 musicisti e tutto live, bravissimo!
Songwriter inglese che a distanza di qualche ora abbiamo rivisto sul main stage accompagnando Scarlet Rivera, storica violinista di Bob Dylan, in versione da fare accapponare la pelle di On more cup a coffee, Oh! Sister (con la magnifica voce di Eileen Rose impegnata anche all’armonica) e Hurricane entrambe tratte da quel capolavoro di Dylan qual’è l’album Desire che ha portato alla fama anche la stessa Scarlet Rivera, con il suo magico tocco al violino e ingaggiata da Dylan anche per alcuni tour come il leggendario Rolling Thunder Revue, rivissuto sul palco del Buscadero Day, con tanti artisti sul palco e ovviamente con la stessa Scarlet, la sua voce e il suo violino, a rendere ancora più magica una giornata già perfetta.
Perfomance della Rolling Thunder rivista in chiave buscaderiana, anticipata da altri notevoli concerti. Come quello di Edward Abbiati e i suoi The Rattling Chains (con uno strepitoso Maurizio Glielmo alla chitarra elettrica solista e voce) con ospite il bravissimo armonicista Jimmy Ragazzon.
A seguire il cantautore Massimo Priviero, da sempre molto stimato dal compianto Carù nonché da Guido Giazzi il quale, salito sul palco, prima dell’esibizione a Priviero ha chiesto di raccontare alcuni aneddoti riferiti alla sua lunga amicizia con Paolo Carù. Poi via al concerto dove il songwriter veneto ha dato prova che la classe non è acqua (sa vans sa dire) cantando alcuni famosi brani del suo vasto repertorio ma senza spoilerarne qualcuna del suo nuovo album con uscita prevista per il prossimo mese di ottobre, che verrà presentato in anteprima con un concerto al teatro Galleria di Legnano.
Buscadero day conclusosi in tarda serata con il concerto del cantautore statunitense di stampo sprinsgtiniano Joe D’Urso e The Italian Job.
D’urso è un personaggio parecchio conosciuto dalle nostre parti, anche per il fatto di condividere il palco con lo stesso Springsteen (e molti altri artisti di fama come Willie Nile o Steve Van Zandt) ogni anno a New York City, per il Light of Day, associazione da lui presieduta per raccogliere fondi utili alla lotta alla distrofia muscolare e Alzheimer.
Poi la festa conclusiva con tutti gli artisti sul palco a suggello di un’ altra giornata storica per la musica e per tutto lo staff del Buscadero.