La Biennale dello Stretto con il tema del territorio e del Mediterraneo attraverso talk, dibattiti e mostre

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Biennale dello Stretto (_©Stefano Anzini)
REGGIO CALABRIA, 30 luglio 2024-Partirà il 18 settembre, sino al 14 dicembre 2024, la seconda edizione della Biennale dello Stretto, che avrà luogo tra la Calabria e la Sicilia. L’evento, sviluppato da un progetto culturale ideato dall’architetto Alfonso Femia – Mediterranei Invisibili -, torna ad indagare in modo critico e propositivo il tema del territorio e del Mediterraneo attraverso talk, dibattiti e mostre.
Con tre direttori, tra cui lo stesso Alfonso Femia insieme a Francesca Moraci e Mariangela Cama, diciannove curatori e una comunità intellettuale plurale la Biennale dello Stretto 2024 si focalizzerà nuovamente sul tema delle Tre Linee d’acqua insieme a quello delle Città del futuro, in relazione reciproca tra loro.
In uno scenario che abbraccia le situazioni locali, i nuovi programmi, l’asprezza delle condizioni climatiche tendenti sempre più agli estremi, le città come riflesso di una società eterogenea, l’architettura assume un compito enorme e possiede la potenzialità di favorire occasioni di aggregazione o segregazione per le comunità.
Biennale dello Stretto (foto Stefano Anzini)
Il Forte Batteria Siacci di Campo Calabro avrà nuovamente un ruolo importante, con una mostra esito di una call to action e come sede parziale dei talk, distribuiti anche su Reggio Calabria e Messina in tre sessioni differenti: dal 18 al 22 settembre, il 18 e il 19 ottobre e il 13 e 14 dicembre.
Ci saranno anche tappe ‘extra’, secondo un calendario ‘in progress’, a Badolato (CZ), Parigi e Palermo, per una Biennale diffusa e fuori confini che accoglie opinioni e informazioni.
Infine, in una delle serate inaugurali verrà allestito l’evento artistico ‘Linee e ponti di luce’, una proiezione temporanea di raggi rettilinei luminosi tra Villa San Giovanni e Messina per riflettere sul rapporto tra unione e separazione, vicino e lontano.