Ferragosto da bollino rosso: l’Italia sotto la morsa del caldo africano. A Parma sempre più isole verdi

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VARESE, 13 agosto 2024-Le temperature schizzano alle stelle, con punte che sfiorano i 40 gradi. Un’ondata di calore eccezionale sta avvolgendo la Penisola, costringendo milioni di italiani a cercare rifugio dal torrido sole estivo.

L’anticiclone africano, responsabile di questa prolungata ondata di caldo, continua a dominare la scena meteorologica. L’aria rovente proveniente dal deserto si riversa sul Mediterraneo, innalzando le temperature ben oltre le medie stagionali.

Città in affanno: l’isola di calore mette a dura prova i centri urbani
Le città, soprattutto quelle della Pianura Padana, sono le più colpite dal fenomeno dell’isola di calore. L’eccessiva urbanizzazione e la presenza di asfalto e cemento favoriscono l’accumulo di calore, rendendo gli ambienti urbani delle vere e proprie “fornaci”.

La natura, un toccasana contro il caldo
Per contrastare gli effetti negativi del caldo, sempre più città stanno investendo nella creazione di aree verdi. Come dimostra l’esempio di Parma, dove il Consorzio Forestale KilometroVerdeParma ha già piantato 70mila alberi, con l’obiettivo di arrivare a 100mila nel 2025 e trasformare la città in un luogo più fresco e vivibile.

Un impegno comune per un futuro sostenibile
La lotta contro il cambiamento climatico e il miglioramento della qualità della vita urbana passano anche attraverso la collaborazione tra istituzioni, aziende e cittadini. Il progetto di Parma dimostra come una sinergia tra pubblico e privato possa portare a risultati concreti e duraturi. Gli alberi urbani sono essenziali per l’adattamento ai cambiamenti climatici. Essi riducono le temperature grazie all’ombra e alla traspirazione, migliorano la qualità dell’aria assorbendo CO2 e inquinanti, e gestiscono le acque piovane, riducendo il rischio di allagamenti. Inoltre, supportano la biodiversità e offrono benefici per la salute mentale e fisica dei cittadini. Integrare gli alberi nella pianificazione urbana non solo rende le città più resilienti, ma migliora anche la qualità della vita di chi le abita.