RAVENNA, 24 settembre 2024-Piena solidarietà alla Casa delle donne di Ravenna, a cui una nota del Prefetto intima di rimuovere dalle finestre della sede, le bandiere della pace e uno striscione con scritto “cessate il fuoco”.
La vicenda ha dell’incredibile, non solo per le modalità con cui è stata condotta, ma soprattutto nel merito della questione: come possono ritenersi incompatibili i simboli pacifisti con le bandiere della Repubblica e quelli del Comune di Ravenna, esposte nell’adiacente struttura comunale? Con quale autorità si procede prima alla rimozione dei simboli della pace e poi ad avvisare le donne che gestiscono legittimamente quello spazio?
Si tratta di un fatto grave che non può passare in sordina.
Ci domandiamo, infatti, se anche questo atto, del tutto insensato, ha a che fare con la stretta securitaria che questo governo sta imprimendo al paese, dove a causa del decreto cosiddetto “sicurezza” qualsiasi forma di dissenso o di espressione del pensiero rischia di diventare reato.
Auspichiamo un intervento immediato dell’amministrazione comunale affinché si ripristini un clima di libertà che pare essere minacciato, neanche troppo velatamente.
A dichiararlo in una nota è la Casa internazionale delle Donne