MILANO, 1 ottobre 2024– Nei “musei viventi” della Rete degli Orti botanici di Lombardia il back to school è piuttosto speciale: non ci sono i banchi e gli insegnanti sono rappresentati direttamente da alberi, piante, paesaggi, suolo, fiori, frutti e tutto ciò che la Natura rende disponibile. Imparare all’aria aperta nei Giardini botanici, con visite guidate e laboratori per tutte le classi, prevede una didattica informale e interattiva attraverso diversi approcci, dal metodo hands-on – studiare facendo, con le “mani in pasta” – all’interpretazione ambientale, per veicolare messaggi e stimolare il pensiero critico, ma anche attraverso l’approccio investigativo IBSE (Inquiry Based Science Education) promosso dalla Commissione Europea: l’insegnamento delle scienze basato sull’indagine, che coinvolge gli studenti con un ruolo attivo sia nel porre domande, sia nel trarre conclusioni.
RAGAZZI E RAGAZZE PROTAGONISTI CON L’APPRENDIMENTO PARTECIPATIVO. La diffusione della conoscenza scientifica sul mondo vegetale e dell’ecologia è tra gli obiettivi che gli Orti botanici perseguono attraverso attività di divulgazione e di educazione, in linea con le direttive internazionali dell’organizzazione BGCI (Botanic Gardens Conservation International). I sei Orti botanici della Rete lombarda si impegnano attivamente in questa direzione, con iniziative volte a sensibilizzare il più ampio pubblico possibile sui temi della biodiversità e della conservazione ambientale: eventi, convegni, mostre e pubblicazioni, ma anche attività rivolte alle scuole. Queste ultime sono cresciute molto negli ultimi anni, fino a coinvolgere nello scorso anno più di 16.000 studenti e studentesse.
L’offerta educativa è destinata a tutti i livelli scolastici, con proposte pensate ad hoc per ogni fascia di età tramite attività che spaziano dalle scienze naturali all’arte, in una formula di apprendimento partecipativo con contenuti interdisciplinari per stimolare la curiosità e la voglia di conoscere.
IMPARARE NELLA NATURA. Uscire dalla classe e immergersi nella natura, come sostengono i principi dell’outdoor learning – l’imparare all’aria aperta – porta numerosi benefici: stimola la curiosità, sviluppa le abilità sociali, favorisce la creatività e la capacità di risolvere problemi e aiuta a coltivare il rispetto per l’ambiente e a diventare cittadini consapevoli e attivi. È un modo innovativo e coinvolgente per affrontare le sfide della scuola, rendendo l’apprendimento un’esperienza indimenticabile. «Ma non è solo una questione di metodo: la nostra proposta educativa è diversa perché i sei Orti botanici lombardi sono Musei e ospitano quindi diverse collezioni, sia viventi che non viventi», spiega Francesco Zonca, neopresidente della Rete degli Orti Botanici della Lombardia. «Coltiviamo piante del mondo e specie locali, custodiamo erbari e tavole botaniche, oltre a organizzare mostre temporanee ed eventi divulgativi. La collaborazione con gli insegnanti è favorita dalla proposta interdisciplinare che può essere sviluppata a partire dalle piante: biologia, fisica, chimica, geografia, ecologia ma anche arte, storia, letteratura, poesia, filosofia e, non da ultimo, educazione civica. Le piante sono importanti, da loro dipende la nostra sopravvivenza e spesso non ce ne rendiamo conto. E gli Orti Botanici hanno un ruolo fondamentale per diffondere questa consapevolezza», conclude il botanico.
L’ORTO BOTANICO ENTRA A SCUOLA. Ma l’apprendimento non si ferma all’interno degli spazi degli Orti botanici. Educatori con adeguata formazione si recano anche nelle classi e collaborano con le scuole per creare progetti su misura a partire dalla valorizzazione del giardino della scuola come Aula Verde (gli Istituti interessati possono scrivere a segreteria@reteortibotanicilombardia.it).
Agli studenti delle superiori viene offerta anche l’opportunità di percorsi PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e Orientamento, ex alternanza scuola-lavoro), coinvolgendoli in attività di indagine, ricerca e divulgazione scientifica. Inoltre, alcuni Orti botanici lombardi sviluppano servizi educativi online. Particolare attenzione è rivolta anche alla formazione dei docenti che desiderano sperimentare l’outdoor learning come buona pratica, dalla Scuola dell’Infanzia fino alle Secondarie di II grado.