Sulla crisi Beko interviene Giorgio Zaupa (Partito Popolare del Nord): “Una riconversione è impossibile e nessuno vorrà acquistarla. Meglio dare quei soldi alle famiglie degli operai”

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Giorgio Zaupa

VARESE, 14 novembre 2024- di GIANNI BERALDO

I lavoratori della multinazionale turca Beko, ex Whirpool di Cassinetta, hanno deciso di scioperare anche oggi (un presidio è in corso davanti agli edifici direzionali), al cospetto di una situazione divenuta oramai insostenibile e senza  risposte concrete sul loro futuro.

E parlando di risposte nemmeno il tavolo organizzato ieri in Provincia al cospetto di rappresentanti istituzionali e rappresentanti politici espressione del territorio-dal presidente Marco Magrini che lo ha indetto- ha mostrato di avere idee e programmi per una ipotetica continuità produttiva dello storico sito di Cassinetta.

Ma forse la cosa più grave è che nessun atto concreto, se non qualche flebile manifestazione di interesse, è stato messo in atto dal governo nel tentativo almeno di salvare centinaia di posto di lavoro e relative famiglie.

Il presidio odierno alla Beko di Cassinetta

Chi vede nero su tutta la vicenda è Giorgio Zaupa, dirigente d’azienda nonché coordinatore provinciale del Partito Popolare del Nord, (partito presentato ufficialmente sabato scorso, 2 novembre, a Varese alla presenza del suo fondatore Roberto Castelli): “E’ inutile gridare ‘al lupo al lupo’ perché intanto lo Stato con Beko ha già perso perché loro hanno già deciso andando a produrre fuori dall’Italia in quanto troppo cara e perché vi è una contrazione del mercato. E poi che cosa offrirebbe lo Stato a Beko? Perché quell’azienda dovrebbe investire ancora in Italia?”.

Dice Zaupa che non le manda a dire nemmeno a tanti attuali protagonisti, che si elevano a mediatori di una partita già persa in partenza “ tutti quelli che escono ora allo scoperto dovevano agire 3 o 4 anni fa quando esisteva già il caso Whirlpool. Questi signori cosa hanno risolto ieri se non fare una foto tutti insieme in Provincia senza ottenere nulla di concreto? Hanno soluzioni? E quei 600 milioni di euro ipotetici che dovrebbero arrivare a chi eventualmente dovranno darli? Nel caso sarebbe meglio distribuirli alle famiglie degli operai in difficoltà, perché non vedo prospettive di una conversione. Il mercato del grande freddo è contratto quindi nessun’altra grande azienda vorrà rilevarla”

Il neo segretario provinciale del PPN ricorda che “se poi si arriva a trattare con i vertici Beko dovranno mettere in atto delle garanzie capestro perché abbiamo altri esempi di come poi le cose sono andate a finire, vedi il caso Fiat. Insomma come già accennato la cosa più saggia sarebbe quella di dare quei soldi alle famiglie senza sperperarli investendo in aziende senza futuro”

Zaupa conclude dando dei consigli: “Forse sarebbe opportuno dare più potere a un federalismo fiscale e all’autonomia regionale evitando così di arrivare a decisioni drastiche e drammatiche”.

redazione@varese7press.it