VARESE, 10 dicembre 2024-Secondo un nuovo rapporto presentato oggi dalla Convenzione delle Nazioni Unite per la lotta alla desertificazione (UNCCD) in occasione della COP16, l’Europa meridionale, compresa l’Italia, è tra le regioni più colpite dall intensificarsi della crisi globale del suolo.
Il rapporto sottolinea che negli ultimi tre decenni oltre tre quarti delle terre emerse sono diventate permanentemente più secche, con l’Italia, l’Europa meridionale e il Mediterraneo che si trovano ad affrontare sfide critiche a causa dell’espansione delle zone aride.
La crisi non è solo un problema ambientale, ma una minaccia diretta alla sicurezza alimentare, alla biodiversità e ai mezzi di sostentamento, soprattutto in Europa, dove la produttività agricola è essenziale per la stabilità regionale e i mercati globali. Il degrado del suolo si profila come un ostacolo al raggiungimento degli obiettivi climatici e in termini di biodiversità in tutto il continente.
Principali risultati relativi all’Italia:
Massiccia espansione delle terre aride: Il rapporto sottolinea la trasformazione di aree un tempo umide in zone aride, con l’Europa meridionale identificata come un hotspot globale per l’aridificazione.
Pressioni agricole e idriche: L’impoverimento dei suoli e la scarsità d’acqua minacciano il futuro dell’agricoltura mediterranea, esacerbando le pressioni migratorie e l’instabilità economica.
Rischi per la biodiversità: L’espansione delle zone aride sta mettendo a rischio ecosistemi europei, con effetti a cascata sui sistemi alimentari e sugli habitat della fauna selvatica.
Praveena Sridhar, CTO di Save Soil, ha sottolineato l’urgenza di risanare il suolo europeo: “L’Italia non può permettersi di ritardare il ripristino della salute del suolo. Se non riusciamo ad affrontare la crisi del suolo, questa minerà la sicurezza alimentare e la resilienza al clima, con un impatto su tutte le famiglie europee. Le soluzioni agricole rigenerative sono pronte; ora si tratta di mobilitare il sostegno finanziario per gli agricoltori per implementarle”.
Benedikt Bösel, agricoltore rigeneratore e fondatore della Fondazione Finck in Germania, ha dichiarato:
“ Ogni giorno vediamo l’impatto del degrado del suolo. Senza un significativo sostegno finanziario e politico a favore delle pratiche rigenerative, il futuro dell’agricoltura in Europa è in pericolo. I governi devono agire rapidamente per sostenere le transizioni agricole sostenibili”.
Una chiamata all’azione per l’Italia
In risposta alla crisi globale del suolo, 60 importanti ONG, tra cui Save Soil e 4per1000, hanno approvato un nuovo documento politico che sarà presentato alle Nazioni Unite in occasione della COP16. Il documento chiede di investire nel ripristino dei terreni desertificati e a rischio, dando priorità a sforzi equi in Europa, Asia, Africa e America. Tra le altre strategie suggerite vi sono:
Dare voce agli agricoltori: Fornire sostegno finanziario, tecnico e pratico agli agricoltori affinché passino a pratiche rigenerative, come l’agricoltura basata sugli alberi e l’agricoltura rigenerativa.
Integrare la salute del suolo nell’azione per il clima: Sfruttare il ruolo del suolo nel sequestro del carbonio e nella ritenzione dell’acqua per rafforzare la resilienza al clima.
Migliorare il monitoraggio e la collaborazione: Migliorare i sistemi globali per monitorare e rispondere alle ondate di siccità, promuovendo al contempo la cooperazione internazionale.
Save Soil
Save Soil (sostenuto, tra gli altri, da UNEP, UNCCD, IUCN, WFP, UNFAO) è un movimento globale per affrontare la crisi del suolo e sostenere i governi nell’elaborazione di politiche per la salute del suolo. Negli ultimi 30 anni, il movimento ha lavorato a progetti su larga scala nel sud dell’India, sostenendo 250.000 agricoltori nella transizione verso un’agricoltura rigenerativa.