Monsignor Delpini e gli adolescenti in visita al Banco Alimentare della Lombardia

0
208
Dario Boggio Marzet e Mons.Delpini

MUGGIO’, 10 dicembre 2024 – Ieri sera l’Associazione Banco Alimentare della Lombardia ha accolto con gioia la visita dell’Arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, e di un gruppo di adolescenti, protagonisti di una delle sette esperienze proposte dalla Fondazione Oratori Milanesi nel cammino Apprendisti di felicità – Insieme, pellegrini di speranza, ispirato dalla Lettera agli adolescenti dell’Arcivescovo e inserito nel più ampio cammino di sensibilizzazione proposto in preparazione al Giubileo, che invita i giovani a riscoprire e attualizzare le opere di misericordia. In questo caso: “Dar da mangiare agli affamati”.

Durante l’incontro, i ragazzi hanno potuto scoprire da vicino il funzionamento del Banco Alimentare, comprendendo come il recupero del cibo e la sua redistribuzione alle persone in povertà rappresentino non solo una risposta concreta al bisogno, ma anche un gesto d’amore che restituisce dignità a chi vive situazioni di difficoltà.

Rivolgendosi ai ragazzi, l’Arcivescovo Delpini ha spiegato: “Siamo qui per conoscere un’iniziativa geniale ed esemplare che da tanti anni porta frutto e che ha raggiunto dimensioni notevoli. Certo, occorre sempre vigilare affinché l’aspetto culturale e spirituale prevalga su quello organizzativo-gestionale. Ma io voglio soprattutto esprimere gratitudine, apprezzamento e ammirazione. E userei anche un’altra parola, la parola “profezia”, che significa “dire qualcosa a nome di Dio al popolo di Dio”, dire come Dio vede il presente. Ecco, l’opera del Banco Alimentare ci aiuta a capire che Dio vede il presente come una vocazione alla fraternità, come ci dice papa Francesco, Dio ci ricorda che non ci deve essere nella stessa casa chi mangia troppo e chi non ha da mangiare”.

Il Presidente del Banco Alimentare della Lombardia, Dario Boggio Marzet, ha accolto i giovani con parole di incoraggiamento: “La vostra visita qui oggi non è solo un’occasione per conoscere il nostro lavoro, ma un invito a guardare oltre le apparenze, a riconoscere le nuove povertà che spesso sono invisibili. La povertà non è solo quella che vediamo per strada, ma è anche quella che tocca famiglie, persone e vostri coetanei che vivono nel disagio. È con gesti semplici, alla portata di ciascuno, che possiamo rispondere a queste situazioni e costruire insieme un futuro più giusto e solidale, scoprendo al contempo la bellezza del donare”.