VARESE, 13 gennaio 2025-A pochi giorni dalla fine del mandato del Presidente americano Joe Biden si stanno intensificando da più parti del mondo le richieste di liberazione per Leonard Peltier, il più anziano prigioniero politico nativo ancora in vita nella storia americana.
Ex militante di spicco nelle fila dell’ American Indian Movement che soprattutto negli anni ’70 portò avanti importanti battaglie per il riconoscimento dei diritti dei nativi USA, Peltier ha trascorso gli ultimi 49 anni in varie prigioni di massima sicurezza per l’omicidio di due agenti dell’FBI avvenuto nel corso di una sparatoria scoppiata nel 1975 nella riserva indiana di Pine Ridge, imputazione di cui si è sempre dichiarato innocente.
La sua colpevolezza gli è stata attribuita con un procedimento da più parti definito ‘processo farsa’, basato su false testimonianze e sulla manipolazione delle prove balistiche, come poi ammesso dallo stesso ex procuratore James Reynolds che definì quella sentenza “basata su evidenze talmente minime, che difficilmente verrebbe sostenuta in qualsiasi corte oggi.”
In un recente discorso, anche la deputata Cori Bush ha sostenuto con forza la richiesta di rilascio di Peltier, definendo il suo caso “un simbolo delle profonde ingiustizie all’interno del nostro sistema giudiziario…” e si è rivolta al presidente Biden con queste parole:
“La clemenza non solo libererà un detenuto anziano e in gravi condizioni di salute, ma servirà come riconoscimento delle tante ingiustizie subite dai popoli nativi in questo paese. Lasciare Peltier morire in prigione sarebbe una macchia sulla coscienza di questa nazione. La giustizia esige il suo rilascio”.
Anche Alexandra Ocasio-Cortez ha invitato Biden ad agire, e commentando la grazia concessa lo scorso mese al figlio Hunter, ha dichiarato:
“Il problema non è un che Presidente possa graziare innanzitutto suo figlio, ma che possa dimenticarsi di tanti altri casi tra cui Leonard Peltier, che rischiano di finire i loro giorni in carcere: per loro la ‘clemency’ presidenziale è proprio l’ultima…”.
Le voci di Cori Bush e di Alexandra Ocasio-Cortez si aggiungono alle firme di una trentina di senatori e parlamentari, che hanno sottoscritto la lettera inviata “con rinnovata urgenza” a Biden dal presidente della Commissione per gli affari indiani Brian Schatz eda Raul Grijalva, membro di spicco della Commissione per le risorse naturali, perché conceda la clemenza a Leonard Peltier dopo quasi mezzo secolo di prigionia.
“Il potere di esercitare la clemenza in questo caso è esclusivamente nelle vostre mani: dipende da voi permettere al nativo LeonardPeltier di fare ritorno a casa per vivere i suoi ultimi giorni tra la sua gente… Apprezziamo le iniziative promosse dalla vostra Amministrazione per correggere i torti commessi nel passato nei confronti dei nativi americani (…) e nel rispetto dei valori di libertà e giustizia della nostra nazione vi esortiamo a commutare la condanna del signor Peltier.
La National Association of Criminal Defense Lawyers (NACDL) si è unita alle richieste di clemenza già più volte inviate da Amnesty International, ACLU e Human Rights Watch e da numerosi leader per i diritti umani di tutto il mondo che nel corso degli anni si sono espressi a favore del rilascio di Leonard Peltier, tra cui Madre Teresa. Nelson Mandela, il Dalai Lama, Desmond Tutu, Coretta Scott King e lo stesso Papa Francesco, che avrebbe dovuto incontrarsi con il Presidente Biden il 10 gennaio.