Busto Arsizio: con l’azienda Grassi opportunità di reinserimento sociale e lavorativo per i detenuti, nel campo dell’abbigliamento

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BUSTO ARSIZIO, 15 gennaio 2025-Un passo significativo verso il reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti è stato compiuto al carcere di Busto Arsizio. Prima di Natale, 12 detenuti hanno iniziato un corso di formazione di 140 ore per diventare operatori dell’abbigliamento. Un’iniziativa che, entro la fine di febbraio 2025, porterà non solo al rilascio di un attestato di frequenza, ma anche all’assunzione di almeno due di loro da parte della storica azienda tessile Grassi Spa Società Benefit, che avvierà un laboratorio di confezionamento all’interno della Casa Circondariale. Questo progetto rappresenta un esempio concreto di collaborazione tra istituzioni, imprese e associazioni locali, volto a promuovere il reinserimento e a ridurre il rischio di recidiva, che risulta essere particolarmente elevato per i detenuti privi di opportunità di formazione e lavoro.

Il progetto: formazione, lavoro e reinserimento

Il corso di formazione, avviato grazie a una convenzione siglata a ottobre 2024 tra la Direzione dell’Istituto penitenziario di Busto Arsizio e la Grassi Spa, è il primo di una serie di iniziative destinate a trasformare il carcere in un’opportunità di crescita professionale. La Grassi Spa, impresa di Lonate Pozzolo con 100 anni di esperienza nella produzione di abbigliamento tecnico, professionale e antinfortunistico, ha messo a disposizione il proprio know-how per formare i detenuti in tutte le fasi della produzione tessile, dal taglio alla confezione degli indumenti.

Il corso, organizzato in collaborazione con Acof Olga Fiorini, ha già visto i detenuti impegnati in lezioni teoriche e pratiche, trattando tematiche fondamentali come la sicurezza sul lavoro, la gestione dei macchinari, e l’utilizzo dei tessuti. La parte pratica include la realizzazione di shopper bag e la creazione di abiti attraverso il riutilizzo di tessuti, promuovendo così un’economia circolare all’interno del carcere.

La selezione e l’avvio del laboratorio

Al termine del corso, previsto per fine febbraio, si procederà alla selezione per individuare i detenuti che saranno assunti dalla Grassi Spa con un contratto di lavoro secondo il Contratto Nazionale di settore. Gli altri, pur non essendo assunti, riceveranno un attestato che potrà essere utile nel loro percorso di riabilitazione e reinserimento sociale.

Nel frattempo, all’interno del carcere sono in corso i lavori per allestire il laboratorio di confezionamento. Grazie agli investimenti della Grassi Spa, sono state installate sei macchine da cucire e altri macchinari necessari alla produzione. Il laboratorio, che avrà un forte impatto sociale, inizierà la sua attività con la realizzazione di shopper bag e sacche in stoffa utilizzando materiali di scarto dell’azienda, in un’ottica di sostenibilità e economia circolare.

Il protocollo d’intesa e la lotta alla recidiva

L’iniziativa si inserisce nel contesto del “Protocollo d’intesa per promuovere e sostenere il reinserimento sociale e lavorativo delle persone detenute, ex detenute e in esecuzione penale esterna”, promosso dal Prefetto di Varese, Salvatore Pasquariello. Questo protocollo, che coinvolge anche le organizzazioni sindacali e le associazioni imprenditoriali locali come Confindustria Varese, ha l’obiettivo di ridurre il tasso di recidiva, che secondo i dati ufficiali è pari al 70% per i detenuti che non partecipano a percorsi di reinserimento lavorativo. Quando, invece, sono offerte concrete opportunità di formazione e impiego, il rischio di recidiva scende drasticamente al 2%.

La collaborazione tra il carcere, l’impresa tessile e le organizzazioni locali rappresenta un modello virtuoso che, attraverso la formazione, il lavoro e l’impegno congiunto, offre ai detenuti una chance concreta per reintegrarsi nella società in modo produttivo e positivo.

Il futuro del progetto

La collaborazione tra la Grassi Spa e il carcere di Busto Arsizio non si limiterà solo alla produzione di shopper bag. Sono già in fase di studio altre iniziative, come la realizzazione di una linea di abbigliamento destinata ai detenuti, realizzata attraverso il riutilizzo di tessuti dell’azienda. Questi abiti non saranno divise carcerarie, ma veri e propri indumenti casual, contribuendo a rendere il reinserimento nel mondo del lavoro ancora più tangibile e dignitoso.

Il progetto è destinato a crescere e ad evolversi, con l’obiettivo di offrire ai detenuti nuove opportunità professionali e di vita. In questo modo, la Casa Circondariale di Busto Arsizio non è più solo un luogo di detenzione, ma diventa un centro di formazione e riscatto sociale, dove il lavoro e la solidarietà rappresentano le chiavi per una vera riabilitazione.

redazione@varese7press.it