Milano, ultimo giorno per visitare  la mostra di Ferdinando Scianna “La geometria e la compassione”,

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Ferdinando Scianna, New York, USA 1985

MILANO, 17 gennaio 2025-Termina domani sabato 18 gennaio al Centro Culturale di Milano la mostra di Ferdinando Scianna “La geometria e la compassione”, curata a quattro mani dallo stesso autore insieme a Camillo Fornasieri e che è stata visitata da oltre 3000 persone.

Patrocinata dal Comune di Milano e da Regione Lombardia, composta da 67 opere fotografiche in bianco e nero Original Print e accompagnata da un importante Libro Catalogo edito da Silvana Editoriale per la Collana Quaderni del CMC, la mostra riflette il pensiero originale dell’autore siciliano sulla condizione umana e sulla sua fotografia come dimensione identitaria con il mondo.

Un’esposizione dalla grande potenza espressiva che trova la sua genesi nella decisione di Scianna di accogliere l’invito dell’amico Giovanni Chiaramonte, pochi mesi prima della sua scomparsa nell’ottobre 2023, di realizzare una sua mostra che fosse una meditazione sul tema del dolore.

Come afferma lo stesso Scianna – nato a Bagheria nel 1943 – la fotografia non ha il potere di cambiare il mondo, ma può aiutare a vedere ciò che spesso scegliamo di ignorare, e compito del fotografo è cercare di far sì che lo spettatore, attraverso la dimensione identitaria delle fotografie, possa ritrovare in esse qualcosa della propria verità, del proprio vissuto.

Le immagini selezionate per la mostra raccontano di realtà che conosciamo ma che spesso non vogliamo guardare, momenti che Scianna ha incontrato nel suo percorso e che ha voluto trattenere e condividere. Immagini che riflettono la sua ricerca fotografica e colgono con caparbietà e passione frammenti del reale con una precisa autenticità storica.

Un racconto che cerca di dare voce al dolore e all’ingiustizia, ma anche al desiderio umano di felicità che persiste nonostante tutto.

Fotografie con una grande densità emozionale che, in questa mostra, corrono insieme alle parole, rispondendo al bisogno dell’autore di esprimere, in una letteratura ibrida di immagini e parole, la sua complessa relazione con la realtà e con sé stesso.

Fotografie dalla struttura di racconto e di memoria, con un’ambizione e una dignità letteraria.