“Le nostre priorità hanno una dimensione transnazionale, poco rappresentata in politica. Nel mondo si concretizza una alleanza di fatto tra dittature seppure diverse tra loro: Russia, Iran, Corea del Nord. Ma pensiamo anche a quello che accade in Venezuela. Quando promuoviamo iniziative in sostegno all’Ucraina o alla Georgia, sono essenzialmente in sostegno alla democrazia, per tirare un filo verso l’intuizione pannelliana dell’organizzazione mondiale delle democrazie”, hanno detto Igor Boni e Federica Valcauda, coordinatore e tesoriera di Europa Radicale.
Negli scorsi mesi, Europa Radicale ha promosso molte iniziative. La vicenda dei brogli elettorali in Georgia con una delegazione a Tbilisi dove alcuni esponenti hanno incontrato i leader dell’opposizione e manifestato con la presidente uscente.
E poi le carceri italiane. Non solo per denunciare quello che succede. L’assenza di informazioni presso la popolazione consente infatti ai politici di utilizzare le carceri per ottenere consenso. “Abbiamo chiesto alla Rai, servizio pubblico, una prima serata sulle carceri. Oltre a ricevere i complimenti da Mattarella abbiamo ottenuto risultati: qualche spazio di informazione la Rai lo ha aperto, ma noi non demordiamo e la settimana prossima incontreremo i vertici Rai”, hanno detto Boni e Valcauda.
Col dossier Altra Velocità, è stato documentato il disastro dei treni e di un ministrlo che interviene su tutto tranne sui temi di cui dovrebbe occuparsi.
Infine l’iniziativa per l’offensiva di pace, lanciata oggi a Milano, che riguarda la guerra tra Israele e Hamas. “Il dibattito italiano è tra curve da stadio. In questa proposta, vogliamo provare a dire: per fortuna c’è la tregua, ma un’altra cosa è conquistare la pace. Il problema di fondo è che esistono frange maggioritaria nel mondo arabo, il cui obiettivo è distruggere Israele, e lo abbiamo visto il 7 ottobre. Bisogna partire dal reciproco riconoscimento, che per Israele è più facile perché è una democrazia”, hanno spiegato Boni e Valcauda.
“Intendiamo chiedere il sostegno per muovere l’opinione pubblica nell’occidente democratico”. ha aggiunto Lorenzo Strik Lievers, ex parlamentare radicale:
I fondamentalisti chiedono la distruzione dello stato di Israele: il 7 ottobre ha rivelato che lo si intende come distruzione fisica degli ebrei. Israele non aveva altra possibilità che cercare di distruggere Hamas.
La tregua va benissimo, ma è solo una pausa. Noi diciamo allora due cose. Chiediamo pace, ma quando i movimenti nel mondo dicono “Palestina libera”, chiedono la distruzione di Israele. Le manifestazioni chiedono quindi la guerra, perché a quell’obiettivo Israele deve cercare di sopravvivere.
Il nostro appello è perché le opinioni pubbliche democratiche chiedano questo”.