Il lavoro giovanile e femminile in Italia: la critica di Maria Chiara Gadda (Italia Viva)

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VARESE, 18 gennaio 2025-Il panorama lavorativo italiano per i giovani e le donne è sempre più critico. A sollevare il tema, in modo deciso e preoccupato, è Maria Chiara Gadda, vicepresidente del gruppo di Italia Viva alla Camera, che durante la trasmissione “Settegiorni” ha messo in luce una realtà che, a suo parere, merita una riflessione più profonda.

“I dati sul lavoro giovanile ci dicono che il nostro non è più, purtroppo, un Paese per giovani”, ha dichiarato Gadda, sottolineando una tendenza che ormai da anni segna negativamente il futuro professionale dei più giovani. Il fenomeno della disoccupazione giovanile e la difficoltà di accesso al mercato del lavoro sono infatti problemi persistenti, e la vicepresidente ha evidenziato come queste difficoltà siano legate anche a una carenza di politiche efficaci per favorire l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro.

Una delle critiche principali di Gadda riguarda la decisione del governo di non riconfermare la norma sul rientro dei cervelli, una misura volta a incentivare il ritorno in Italia di giovani laureati e professionisti con esperienze all’estero. “La scelta del governo di non riconfermare, ad esempio, la norma sul rientro dei cervelli, che hanno delle competenze, non è stata molto intelligente”, ha osservato la vicepresidente. La mancanza di politiche di attrazione per chi ha acquisito competenze all’estero è, secondo Gadda, una scelta che va contro gli interessi del paese, che dovrebbe invece puntare a valorizzare il capitale umano che ha acquisito esperienze internazionali.

Gadda ha poi evidenziato l’importanza di migliorare l’orientamento scolastico e la formazione specialistica per allineare meglio la domanda e l’offerta nel mercato del lavoro. “Per allineare la domanda e l’offerta bisogna lavorare di più sull’orientamento scolastico e la formazione specialistica”, ha affermato, indicando queste due aree come fondamentali per favorire l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, ma anche per migliorarne la preparazione in un contesto sempre più competitivo e globalizzato.

Non meno preoccupante è la situazione del lavoro femminile, un altro tema caro alla vicepresidente di Italia Viva. L’Italia, infatti, è ancora molto indietro rispetto agli altri paesi europei in termini di partecipazione delle donne al mercato del lavoro e di parità salariale. “Anche sul lavoro femminile siamo molto dietro agli altri paesi europei, bisogna colmare il gap salariale rispetto agli uomini e soprattutto servono i servizi”, ha sottolineato Gadda, mettendo in evidenza come la scarsa presenza di politiche di supporto al lavoro femminile continui a essere un ostacolo per molte donne, che faticano a conciliare famiglia e carriera.

Un punto critico in questo contesto sono i servizi di supporto alla maternità, come gli asili nido. Seppure il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) preveda risorse per il potenziamento di tali strutture, i dati disponibili sono ancora sconfortanti. “Sugli asili nido ci sono le risorse del Pnrr ma i dati sono impietosi. E così per molte mamme ritornare nel mondo del lavoro dopo la nascita del primo figlio diventa un’impresa”, ha spiegato Gadda, indicando che la carenza di strutture adeguate e l’insufficienza dei servizi di supporto sono fattori che continuano a penalizzare le donne nel loro percorso professionale.

Infine, la parlamentare varesotta ha lanciato un appello al governo, invitandolo a considerare con maggiore attenzione i dati reali che fotografano la situazione del lavoro giovanile e femminile in Italia. “Anziché usare solo toni entusiastici, al governo si analizzino bene i dati che mostrano una realtà ben diversa”, ha concluso, esortando a un’analisi più approfondita della situazione attuale e delle politiche da mettere in campo per affrontare le sfide legate al lavoro giovanile e femminile.

Le parole di Maria Chiara Gadda riflettono una realtà difficile e un appello a una maggiore responsabilità nella progettazione delle politiche lavorative, con l’obiettivo di creare un sistema più inclusivo e sostenibile per tutti, giovani e donne inclusi.