Ceccanti (Libertà Eguale): “Sì al quesito sulla cittadinanza che guarda al futuro, No a quelli sul jobs act”

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VARESE, 22 gennaio 2025-Il costituzionalista Stefano Ceccanti, vice-presidente dell’Associazione Libertà Eguale che ha organizzato il convegno di Orvieto, in un’intervista sul Giornale dichiara:
«Ci sono due sinistre: quella che critica la riforma Calderoli nel merito e su punti precisi (la scrittura dei Lep per evitare divari nel livello delle prestazioni tra regioni, la procedura del negoziato per l’autonomia che deve essere trasparente e vedere un ruolo centrale del Parlamento), e quella massimalista che è proprio contro l’Autonomia in sé».
La Consulta: «Ha dato ragione alle critiche della sinistra riformista, e torto ai massimalisti e anche alla maggioranza, per come ha scritto la riforma». Le pretese dei «massimalisti» hanno portato alla bocciatura: «Dopo la sentenza correttiva della legge – spiega Ceccanti – i promotori avrebbero dovuto dire per primi che non aveva senso proseguire col referendum. Invece loro puntavano a fare un plebiscito sulla Costituzione, non su una legge ordinaria. Non si accontentavano di quella vittoria e, come quasi sempre succede, hanno perso».
Ora però restano in ballo solo i quesiti che spaccano il centrosinistra. «Quello sulla cittadinanza parla al futuro e semplifica. Quelli sul Jobs Act invece guardano solo al passato, e a mio parere sono da bocciare. Ora vedremo chi è interessato a guardare solo indietro. Di certo i quesiti sul Jobs act sono pensati per dividere la sinistra, più che per contrastare la destra». Nel Pd si è già aperto il dibattito, e «sarei stupito del contrario», nota l’esponente riformista: «Non è che quando si va all’opposizione si debba chiedere una sorta di abiura di quel che si è fatto dal governo, per tornare a quel che c’era prima.
Sul suo blog Ceccanti aggiunge: “Ricordo ancora che ciascun elettore, se vuole,  può tranquillamente decidere di ritirare SOLO la scheda sul referendum cittadinanza, rifiutando le altre”.