MILANO, 22 gennaio 2025-Rinasce lo storico locale di aggregazione giovanile Leoncavallo. O forse no. Il Comune di Milano ha individuato un nuovo immobile per il trasferimento del centro sociale Leoncavallo. Si tratta di un capannone industriale situato in via San Dionigi, tra le zone di Rogoredo e Corvetto. Secondo quanto riportato da Il Giorno, l’amministrazione comunale avrebbe trovato una soluzione concreta per il centro sociale, che rischia lo sfratto dall’attuale sede in via Watteau. Già lo scorso dicembre, il sindaco Beppe Sala aveva confermato l’impegno del Comune nel trovare una nuova location per il Leoncavallo, qualora fosse stato necessario eseguire lo sgombero.
Il contesto dietro questa necessità è legato alla recente condanna del Ministero dell’Interno a risarcire con tre milioni di euro i proprietari dell’immobile in via Watteau, la famiglia Cabassi, per non aver mai eseguito lo sgombero richiesto dal 2007. La proposta di trasferire il Leoncavallo in un capannone industriale potrebbe risultare vantaggiosa per entrambe le parti coinvolte: la famiglia Cabassi riavrebbe il possesso del suo immobile, mentre il centro sociale avrebbe un nuovo stabile a disposizione, con il necessario supporto e autorizzazioni.
Tuttavia, la proposta non è priva di polemiche. Molti esponenti politici, soprattutto della destra, si oppongono fermamente a questa soluzione. La Lega cittadina ha sollevato critiche accese, con la consigliera Silvia Sardone che ha definito l’iniziativa una “provocazione” nei confronti dei cittadini milanesi onesti e dei commercianti regolari. Sardone ha accusato il sindaco Sala di favorire gruppi di “abusivi” e di non considerare il degrado e l’illegalità che già affliggono la zona. La proposta di trasferire il Leoncavallo in una zona periferica come quella di San Dionigi, già segnata da fenomeni di abusivismo e spaccio, sarebbe, secondo Sardone, una scelta dannosa per i residenti e per la sicurezza del quartiere.
Anche il deputato di Fratelli d’Italia, Riccardo Decorato, ha manifestato il suo disappunto, ricordando un tentativo simile fatto dalla giunta Pisapia nel 2015, che non ebbe successo. Per Decorato, l’eventuale trasferimento del Leoncavallo nello stabile individuato sarebbe un errore e una “doppia sconfitta” per l’amministrazione Sala, oltre che un ulteriore smacco nei confronti dei cittadini milanesi.
La situazione, quindi, rimane al centro di un acceso dibattito politico. Da un lato c’è chi vede nel trasferimento del Leoncavallo una soluzione necessaria per risolvere una situazione di conflitto legale e dare una sede legittima a un’importante realtà sociale milanese. Dall’altro, ci sono coloro che temono che la scelta possa aggravare i problemi di sicurezza e degrado in una zona già difficile della città. Il futuro del Leoncavallo e del capannone in via San Dionigi dipenderà probabilmente dai prossimi sviluppi politici e dalle decisioni che l’amministrazione comunale dovrà prendere.