La giornata della Memoria a Cuveglio ricordata nella Sala Berti del Comune

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CUVEGLIO, 27 gennaio 2025-La giornata della Memoria a Cuveglio si è svolta nella Sala Berti del Comune a causa dell’incessante pioggia.
Significativi l’intervento del Sindaco Giorgio Piccolo, del presidente Anpi Luca Zambonin e del presidente della sezione di Luino degli alpini.
Tra i presenti anche il maresciallo della stazione di Cuvio dei Carabinieri, la Croce Rossa, la Protezione Civile.
Gli scolari delle elementari e delle medie di Cuveglio hanno rappresentato con la loro presenza e il loro intervento il momento culminante della cerimonia,  ricordando il loro impegno nel non dimenticare mai.

Di seguito l’intervento del presidente della sezione Anpi di Cuveglio:

“Dobbiamo fare tesoro delle testimonianze dei sopravvissuti, poiché é nostro e vostro dovere condividere per le future generazioni quello che è accaduto in quei tragici anni. Testimonianze come Liliana Segre, Sami Modiano, Primo Levi per citarne alcuni. Altri che in maniera diversa e per ragioni diverse si sono trovati accomunati nell’orribile esperienza della deportazione nei lager nazisti.

Zingari, omosessuali, apolidi, oppositori politici, in gran parte comunisti.
Militari Italiani non aderenti alla repubblica di Salò, operai italiani che ebbero il coraggio di scioperare contro la fame e la guerra in cui li aveva gettati il fascismo.
Partigiani catturati dalle immonde schiere dei militi di Salò.
Civili reclutati a forza nell’organizzazione totd divenuti schiavi lavoratori del nazismo.
Uomini e donne di ideologie e religioni diverse, senza dimenticare i ricoverati negli ospedali psichiatrici, tutti coloro che che l’ideologia nazi fascista considerava (untermensch) sub umani, quelli che non erano degni di vivere secondo gli schemi hitleriani e mussoliniani.
Dobbiamo ricordare e perpetrare la memoria di coloro che hanno sofferto e sono morti, e assicurarci che anche le future generazioni ne siano a conoscenza, un dovere necessario, perché come possiamo constatare in queso periodo si sono riaffacciati, sotto altro nome, sotto altre bandiere, le visioni nazi fasciste, del diverso, del sub umano, dell’indegno di condividere il nostro cielo, la nostra vita. Lo vediamo, lo constatiamo con dichiarazioni di politici che parlano ancora di deportazioni di massa, che hanno già costruito nuovi lager delocalizzati in altre compiacenti nazioni. Non dimentichiamo però di ringraziare I cittadini dell’Unione Sovietica e l’Armata Rossa che con immenso sacrificio seppero liberare l’Europa dal giogo nazi fascista. Un gelido vento nero torna a scorrere tra di noi. Un vento che si può e si deve fermare in ogni modo, anche attraverso l’esercizio della memoria”.