VIGGIU’, 31 gennaio 2025 – Un cimitero che diventa un museo a cielo aperto: è il caso di Viggiù dove l’Università dell’Insubria, con il sostegno della Fondazione Cariplo (170mila euro), ha avviato un progetto innovativo per valorizzare il cimitero vecchio del paese. Il progetto rientra nel bando «Luoghi da rigenerare 2024» e trasformerà l’antico cimitero in un’esperienza museale immersiva.
Il cimitero, attivo per oltre un secolo e chiuso nel 1910, è quasi intatto e conserva il suo fascino ottocentesco. Il progetto, intitolato «Vivi – Vivere il cimitero di Viggiù. Fruire diversamente gli spazi funerari», prevede non solo la musealizzazione del sito con contenuti coinvolgenti, ma anche scavi archeologici e indagini bioarcheologiche sui resti umani, per raccontare la storia delle persone sepolte.
Entrando nel cimitero, i visitatori saranno immersi in un’atmosfera che rimanda al passato. Qui riposano molti artisti locali che hanno contribuito, con la loro arte, alla fama internazionale di Viggiù. Il progetto prevede anche il consolidamento delle strutture esistenti e la realizzazione di un nuovo ingresso.
Un’app, chiamata «Vivi», accompagnerà i visitatori con percorsi interattivi e contenuti virtuali che raccontano la storia del luogo e dei suoi abitanti. Un percorso gamificato, con enigmi e indovinelli, permetterà di scoprire informazioni antropologiche e storico-biografiche legate ai monumenti e alle lapidi, rendendo la visita unica ed educativa.
Marta Licata, ricercatrice in Antropologia e docente di Archeobiologia presso l’Università dell’Insubria, è la responsabile scientifica del progetto. «Il cimitero di Viggiù offre un’opportunità unica di ricerca – afferma Licata – perché potremo confrontare dati osteologici con fonti archivistiche per ricostruire le storie delle persone sepolte, arricchendo l’esperienza del visitatore».
Flavia Marinelli, direttrice del Dipartimento di Biotecnologie e Scienze della Vita dell’Insubria, sottolinea: «Il progetto Vivi consolida le attività di ricerca in bioarcheologia e arricchisce il nostro laboratorio di antropologia, mostrando l’integrazione tra archeologia, antropologia e biotecnologia».
Anche il sindaco di Viggiù, Emanuela Quintiglio, evidenzia come il cimitero vecchio rappresenti un “luogo in attesa” di una nuova vita museale, parte di un progetto più ampio di valorizzazione culturale che include anche la riqualificazione di una cava di pietra e la creazione di un museo dedicato agli scalpellini.
Carla Staffolani, presidente dell’Associazione Amici dei Musei Viggiutesi, aggiunge: «Questo progetto è un’opportunità per rafforzare l’identità locale e per coinvolgere anche le scuole in un’esperienza formativa che sviluppa competenze sociali e civiche».
Infine, Francesca Curletto, presidente di Naturalis Insubria Aps, afferma: «Il nostro obiettivo è promuovere la cultura e rendere il nostro patrimonio accessibile a tutti, stimolando la curiosità e l’interesse verso la storia e l’ambiente».
Il progetto di valorizzazione del cimitero di Viggiù è dunque una proposta innovativa che unisce ricerca, cultura e tecnologia per creare una nuova forma di fruizione del patrimonio.