Varese sempre più “anziana”, in calo anche i nuclei familiari: il futuro dipende dalla sostenibilità, rigenerazione e innovazione

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VARESE, 1 febbraio 2025- di GIANNI BERALDO

Spunti, idee, riflessioni e raccolta dati durati anni, fondamentali per il futuro PGT (Piano di Governo del Territorio, strumento urbanistico che disciplina l’uso del territorio in un Comune), messi in atto da professionisti e docenti coordinatori di importanti gruppi di lavoro del Politecnico di Milano e Università dell’Insubria.

Tutto questo evidenziato dai vari ed esaustivi interventi, messi in atto questa mattina durante un incontro pubblico organizzato dall’amministrazione comunale alla Sala Montanari di Varese, al cospetto di una platea attenta e numerosa.

Non è la prima volta che la Giunta Galimberti si confronta pubblicamente sul futuro urbanistico ed economico della città. Anzi negli anni sono stati parecchi gli appuntamenti di questo tipo, utili a rendere partecipi la cittadinanza su come potrebbe cambiare  Varese nei prossimi anni.

Galimberti e Marasciulo

Cambiamenti che di fatto sono già in essere, con diversi cantieri che stanno cambiando la fisionomia urbanistica e ambientale della città, pur tra mille critiche derivanti dal fatto che, rispetto al cronoprogramma, alcuni importanti lavori non sono ancora completati.

Ma allora perché programmare altri futuri cambiamenti?

Su questo ci dice qualcosa l’assessore Andrea Civati “Questi cantieri, che si concluderanno entro al fine del nostro mandato, risultano importanti in quanto costituiscono la base di ragionamenti e riflessioni per individuare gli obiettivi della città pubblica del futuro”.

E quali gli obiettivi futuri? “Parliamo di maggiori aree pedonali, più piazze e luoghi di

Andrea Civati

incontro e luoghi di cultura. Ma anche una viabilità più sostenibile e adeguata ai bisogni di movimento della città in continuità con quella che abbiamo costruito in questi ultimi 8 anni, ma anche che abbia nuovi obiettivi sempre sullo stesso orizzonte”, conclude Civati.

Assessore varesino oggi presente in rappresentanza della Giunta comunale, insieme al Sindaco Davide Galimberti (e altri assessori così come alcuni consiglieri non intervenuti, ma presenti in sala da ascoltare) che sottolinea come “L’obiettivo di questo strumento è declinare puntualmente quelle che sono delle visioni dei tecnici che hanno lavorato in questi anni e concretamente per il nostro territorio”. Galimberti che in apertura convegno ricorda pure come l’obiettivo principale sia il consumo di suolo zero all’interno dello strumento urbanistico “lo sviluppo della città dovrà andare, come di fatto sta già avvenendo, sulla rigenerazione di parti della città che hanno bisogno di essere rigenerati in maniera flessibile”.

Mattinata durante la quale è intervenuta anche la Rettrice dell’Insubria Varese, Maria Cristina Pierro, ricorando la fondamentale sinergia tra l’amministrazione comunale e l’università varesina messa in atto in questi anni, rimarcandone anche alcuni aspetti pratici e funzionali in merito all’attrattività dell’Insubria e Varese per studenti fuori sede.

A stimolare il dibattio ci ha pensato Il presidente della Commissione Urbanistica Domenico Marasciulo.

Ma come sta cambiando Varese valutandneo i vari aspetti e criteri, come quelli economici, culturali, turistici e demografici? Temi importanti sui quali hanno lavorato il gruppo diretto dal professore Raffaello Seri, coordinatore del gruppo di lavoro Dipartimento di Economia, Università degli Studi dell’Insubria il quale, da noi intervistato prima dell’incontro, ha sottolineato l’importanza di alcuni fattori contingenti, utili a programmare piani per il futuro della città. Tra questi l’aspetto demografico “ Abbiamo studiati alcuni macro fenomeni come l’invecchiamento della popolazione, la presenza di una popolazione straniera in lenta crescita a partire dagli i ultimi dieci anni e la progressiva diminuzione della dimensione media delle famiglie”,

Il professore Raffaello Seri

Seri che analizza in modo dettagliato anche l’aspetto economico del territorio “Possiamo dire che è in atto una terziarizzazione, ossia uno spostamento dal settore manifatturiero a quello dei servizi. A questo va aggiunto un progressivo incremento delle dimensioni medie delle imprese aumentate di circa del 10% negli ultimi anni a Varese. Poi non dimentichiamo il supporto sempre importante a livello sociale del Terzo Settore, così come da tenere in considerazione il turismo”.

Tra gli aspetti negativi, ribadisce il docente varesino, quello del significativo abbandono delle periferie delle filiali bancarie, con gli uffici postali che in qualche modo fanno da presidi territoriali”.

Convegno con un fitto e interessante programma suddiviso per tematiche brillantemente presentate dai vari gruppi di lavoro composti da docenti e professionisti di riferimento.

direttore@varese7press.it