Tassa sulla Sanità: l’Associazione Frontalieri Ticino risponde al Ministro Giorgetti e chiede un immediato dietrofront

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Il ministro Giancarlo Giorgetti

VARESE, 3 febbraio 2025-L’Associazione Frontalieri Ticino esprime il proprio forte disaccordo con le affermazioni del Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, rilasciate durante l’evento di sabato sera a Villa Recalcati.

Ancora una volta, assistiamo a una narrazione errata e penalizzante nei confronti dei frontalieri, in particolare dei cosiddetti “vecchi frontalieri”, i quali già contribuiscono in modo significativo ai Comuni di frontiera attraverso i ristorni, come previsto dagli accordi bilaterali. Introdurre una nuova tassa sulla sanità rappresenterebbe una doppia imposizione ingiustificata e non prevista dagli stessi accordi.

Frontalieri: lavoratori, non un bancomat

“I frontalieri non possono essere considerati un bancomat dal quale attingere risorse ogni volta che si presenta un problema di bilancio”, dichiara Massimiliano Baioni, Presidente dell’Associazione Frontalieri Ticino“Ci sorprende che esponenti politici di rilievo, che da sempre si dichiarano vicini al territorio, sembrino oggi allontanarsi dal principio di tutela delle comunità locali e dei lavoratori. È inaccettabile che si cerchi di scaricare su di loro costi che dovrebbero essere coperti dallo Stato, mentre i ristorni vengono destinati ad altri utilizzi.”

“Si è parlato di usare i ristorni per risolvere crisi aziendali, ma non si è pensato di destinarne una parte al potenziamento del Servizio Sanitario Nazionale”, aggiunge Mattia Cavallini, Vicepresidente dell’Associazione“La tassa sulla sanità è una misura ingiusta e priva di logica, che va a colpire chi già contribuisce con la tassazione alla fonte. Non è accettabile che il Governo torni a proporre una misura già bocciata in passato.”

Una posizione già chiarita dal Ministero della Sanità

Già nel 2016 il Ministero della Sanità aveva chiarito che i frontalieri non devono alcun contributo aggiuntivo per la sanità, oltre a quanto già versato tramite l’imposta alla fonte.

“Si tratta di una decisione priva di fondamento giuridico”, prosegue Baioni. “È inaccettabile che si ignori quanto già stabilito dalle istituzioni e si continui a far passare il messaggio che i frontalieri non contribuiscano abbastanza.”

Richiesta di un immediato dietrofront e apertura di un tavolo di confronto

L’Associazione Frontalieri Ticino rinnova la richiesta di un immediato dietrofront sulla tassa sulla salute e invita il Governo, la Regione Lombardia e tutte le parti coinvolte ad aprire un tavolo di confronto con sindacati e associazioni di rappresentanza.

“È necessario discutere in modo serio e costruttivo le problematiche dei frontalieri, senza imporre misure unilaterali che penalizzano migliaia di lavoratori e le loro famiglie”, conclude Cavallini. “Siamo pronti a un confronto, ma chiediamo risposte concrete e una visione chiara sul futuro dei frontalieri.”

Associazione Frontalieri Ticino