VARESE, 17 febbraio 2025-Un’importante innovazione sociale sta per arrivare nelle case popolari della Lombardia, con l’introduzione di custodi e “community manager” nei quartieri Aler. Questo servizio, già attivo in alcune zone di Milano, verrà ora esteso a tutta la regione, inclusa la provincia di Varese, grazie a un investimento di quasi 13 milioni di euro, provenienti dai fondi comunitari PR FSE. La misura è stata approvata dalla giunta regionale guidata dal presidente Attilio Fontana, su proposta dell’assessore alla Casa e Housing Sociale, Paolo Franco.
Un accompagnamento sociale per migliorare la qualità della vita
L’iniziativa prevede l’istituzione di nuovi presidi all’interno dei caseggiati Aler, con la presenza di custodi e community manager per assistere gli inquilini e supportarli in vari aspetti della vita quotidiana. Oltre a questa funzione di supporto, saranno creati ambulatori sociosanitari di prossimità e servizi dedicati alle donne vittime di violenza, con l’obiettivo di garantire una rete di protezione e inclusione sociale per tutti i residenti.
Le figure in campo: custodi e community manager
Il servizio di portierato, attraverso la figura dei custodi, ha un ruolo fondamentale nella vivibilità delle strutture. Il custode non è solo un vigilante, ma diventa un primo punto di riferimento per i residenti, in grado di monitorare la sicurezza e garantire il buon stato degli spazi comuni. Questa figura rappresenta un presidio di vicinanza che contribuisce alla serenità dei residenti e alla cura dell’ambiente circostante.
Il “community manager”, o operatore di quartiere, è una figura innovativa che sta assumendo un ruolo centrale nell’ambito di questo progetto. Il suo compito principale è quello di rispondere alle necessità degli inquilini, fungendo da punto di ascolto per risolvere problematiche sociali, amministrative o tecniche. Si tratta di un operatore altamente qualificato, in grado di instaurare relazioni di fiducia con i residenti e di intervenire direttamente per affrontare problematiche legate alla gestione della casa, alla convivenza tra i vicini o a difficoltà più gravi come il disagio sociale.
Un’opportunità per una maggiore inclusione e sicurezza
Con l’introduzione di questi servizi, la Regione Lombardia intende rafforzare la rete di supporto per le persone che vivono nelle case popolari, offrendo un modello di accompagnamento sociale che va oltre la semplice gestione degli spazi. L’approccio integrato di custodi e community manager mira a costruire una comunità più coesa e solidale, dove ogni inquilino può sentirsi supportato e tutelato.
Questa misura si inserisce in un più ampio programma di politiche abitative volte a migliorare la qualità della vita nelle periferie e nelle aree più vulnerabili della regione. Con un investimento significativo e un modello innovativo, la Regione Lombardia si pone come protagonista in un processo di inclusione e sostegno che non si limita al solo aspetto abitativo, ma che abbraccia le diverse esigenze sociali e sanitarie della popolazione.
L’estensione di questi servizi nelle province lombarde, tra cui Varese, rappresenta un passo importante verso la creazione di un sistema di welfare sempre più vicino ai cittadini, capace di rispondere in modo efficiente e tempestivo alle diverse necessità delle persone che vivono nelle case popolari.