Crisi Beko e esuberi: Ferrara (M5S) accusa il Governo di mancata azione a tutela dei lavoratori

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Antonio Ferrara

VARESE, 27 febbraio2025 – “Oggi al MIMIT si è svolto un altro incontro sulla crisi Beko, ma ancora una volta il Governo ha dimostrato la sua incapacità di fornire soluzioni concrete per tutelare i lavoratori. Mentre l’economia nazionale attraversa una fase di stagnazione e la provincia di Varese soffre per la mancanza di crescita industriale, il rischio è che questa crisi diventi un colpo definitivo per il nostro tessuto produttivo,” dichiara Antonio Ferrara, deputato del Movimento 5 Stelle e membro della Commissione Attività Produttive.

Beko: esuberi ancora troppo alti, mentre in Turchia si assumono nuovi lavoratori
Durante l’incontro di oggi, Beko ha annunciato una riduzione degli esuberi negli enti di staff e di ricerca da 678 a 600 unità, ma il taglio resta comunque pesantissimo per i lavoratori coinvolti. “Non possiamo accettare che, mentre qui si licenziano centinaia di lavoratori, in Turchia la stessa azienda preveda nuove assunzioni nella divisione Ricerca e Sviluppo del lavaggio. Questo è l’ennesimo esempio di come l’Italia venga sacrificata nei giochi delle multinazionali, con il beneplacito di un Governo che finge di negoziare ma non ha il coraggio di difendere il nostro sistema industriale.”

Siena, Cassinetta e il futuro dell’industria italiana
Tra i nodi irrisolti rimane quello del sito di Siena, per il quale manca ancora un piano chiaro di reindustrializzazione. “Se il Governo non interviene con misure concrete per attrarre nuovi investitori, rischiamo di assistere alla chiusura definitiva dello stabilimento, privando una città di uno dei suoi presidi produttivi storici,” avverte Ferrara.

Anche per Cassinetta di Biandronno, gli investimenti promessi non sono sufficienti a garantire stabilità: i 136 milioni di euro stanziati non eviteranno i 350 esuberi e il passaggio ai turni diurni unici, che riducono sostanzialmente la capacità produttiva. “In una provincia come Varese, dove la crescita industriale è ferma da mesi e i settori manifatturieri faticano a riprendersi, la perdita di altri posti di lavoro rappresenta un aggravamento di una crisi già pesante.”

Le parti sociali non possono essere lasciate sole
Ferrara sottolinea l’importanza del ruolo dei sindacati in questa vertenza: “Fim, Fiom, Uilm e Uglm stanno facendo un lavoro straordinario per difendere i lavoratori, ma non possono essere lasciati soli in questa battaglia. Il Governo deve assumersi le sue responsabilità, garantendo strumenti sociali adeguati per evitare licenziamenti e accompagnare i lavoratori in percorsi di reindustrializzazione reali e non solo sulla carta.”

La richiesta delle parti sociali è chiara: una soluzione complessiva per tutti gli stabilimenti e le divisioni impiegatizie, con strumenti concreti per la sostenibilità sociale degli esuberi e un piano industriale credibile che dia garanzie sul futuro della produzione in Italia.

Ferrara: “Senza una strategia, il Governo sarà complice della crisi”
“Non basta convocare tavoli tecnici e fare finta di mediare tra le parti. Se il Governo non adotta una strategia industriale chiara, sarà il primo responsabile della perdita di migliaia di posti di lavoro. Il tempo delle promesse è finito: servono risposte concrete per il futuro di Cassinetta, Siena e di tutto il comparto industriale italiano,” conclude Ferrara.

Prossimi incontri
Il negoziato proseguirà presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy il 14 marzo.

redazione@varese7press.it