VARESE, 12 marzo 2025-«L’Europa comunitaria nasce da un sogno. Un sogno di pace, giustizia, solidarietà con al centro il valore assoluto della persona e della sua dignità». Lo leggiamo nel documento intitolato Chiamati a ridestare il sogno europeo che abbiamo contribuito a scrivere, nell’ambito del Consiglio pastorale della Diocesi di Milano, lo scorso anno in vista delle elezioni del Parlamento europeo.
L’Unione europea si è progressivamente costruita, nel corso dei decenni, nel segno della democrazia, della pace e del benessere, divenendo una realtà concreta, certamente non priva di limiti e difetti, ma pur sempre uno spazio in cui la convivenza tra popoli e nazioni, il rispetto dei diritti e delle libertà, lo sviluppo sociale ed economico, il welfare diffuso non hanno eguali al mondo.
Noi scommettiamo ancora su questa Europa, che più volte la Chiesa, e lo stesso Papa Francesco, ci hanno indicato come processo culturale, sociale e politico esemplare. Un’Europa da migliorare, riformare e rafforzare, che deve sempre tornare alle sue radici storiche per poter guardare al futuro.
Papa Francesco nel suo primo discorso pronunciato a Lisbona, arrivando in Portogallo per la Giornata mondiale della gioventù nell’agosto 2023, affermava: «Io sogno un’Europa, cuore d’Occidente, che metta a frutto il suo ingegno per spegnere focolai di guerra e accendere luci di speranza; un’Europa che sappia ritrovare il suo animo giovane, sognando la grandezza dell’insieme e andando oltre i bisogni dell’immediato; un’Europa che includa popoli e persone con la loro cultura. […] Questo ci aiuterà a pensare ai sogni dei padri fondatori dell’Unione europea», i quali «sognavano in grande».
Anche per queste ragioni ci siamo interrogati sul significato della manifestazione prevista a Roma sabato 15 marzo intitolata “Una piazza per l’Europa”. In questo momento storico così particolare ci sentiamo dunque chiamati a dire insieme, nuovamente, una parola di pace, confidando in un ruolo politico e diplomatico costruttivo della stessa Unione europea.
Avvertiamo la minaccia alla sicurezza del continente che proviene dall’aggressione russa all’Ucraina, la quale ha generato innumerevoli vittime, dolore e distruzione. Comprendiamo gli sforzi dei nostri governanti, nel difficile frangente internazionale, per sostenere il popolo ucraino nella sua lotta per la libertà e per una «pace giusta e duratura». Alla luce della “vocazione” alla pace della «nostra patria Europa» (A. De Gasperi) occorrono una riflessione e un’urgente iniziativa comune sulla sicurezza e la cooperazione in Europa, e una decisa azione a sostegno del multilateralismo su scala globale, consapevoli che le ingenti spese per il riarmo dei singoli Stati rischiano di generare un’ulteriore spirale di guerra.
Così, mentre invochiamo la pace, e preghiamo per la pace, ci sentiamo nuovamente chiamati a custodire e vivere nelle nostre associazioni, nei nostri movimenti, nelle nostre realtà ecclesiali locali, il grande progetto europeo, che richiede adeguata formazione e informazione da parte di ogni cittadino, un sincero dialogo ecumenico e interreligioso, un rinnovato impegno in ambito sociale e politico.
Tutto ciò ci è richiesto come cristiani, come donne e uomini di questo tempo, come cittadini d’Europa.
Sottoscrivono:
Delfina Colombo – ACLI Milano Monza e Brianza
padre Giuseppe Riggio – Aggiornamenti Sociali
Gianni Borsa – Azione Cattolica Ambrosiana
Luciano Caimi – Associazione Città dell’Uomo
Maria Luisa Cito e Giorgio Del Zanna – Comunità di Sant’Egidio
Veronica Borroni – CVX Milano
padre Giacomo Costa – Fondazione Culturale San Fedele
Alfonso Fornasari e Dolores Librale – Movimento dei Focolari