MILANO, 25 marzo 2025-Milano si prepara ad accogliere “Tempo d’attesa”, il toccante documentario di Claudia Brignone che sta riscuotendo successo e riconoscimenti in tutta Italia, culminando nella candidatura al prestigioso “Premio David di Donatello – Cecilia Mangini 2025” per il miglior documentario. Il film, una profonda riflessione sulla maternità contemporanea vista attraverso gli occhi di un gruppo di future madri, sarà protagonista di due serate speciali nel capoluogo lombardo.
Mercoledì 26 marzo alle ore 19.30, il Cinema Beltrade (via N. Oxilia 10) ospiterà la prima proiezione. All’incontro interverranno la regista Claudia Brignone, Giada Maria Esposito (una delle protagoniste del film), le ostetriche Nadia Rovelli e Gloria Arrigoni. A moderare il dialogo sarà Alice Arecco, Co-direzione Progetto Industry Milano Film Network (MFN). L’evento è organizzato in collaborazione con l’Ordine delle ostetriche Lombardia e MFN.
Il giorno seguente, giovedì 27 marzo alle ore 19.30, sarà la volta dell’Anteo Palazzo del Cinema (piazza XXV Aprile 8). La serata si aprirà con un’introduzione a cura del rinomato regista Michelangelo Frammartino. Successivamente, interverranno la regista Claudia Brignone, le protagoniste Emanuela Roberto e Giada Maria Esposito, l’ostetrica Nadia Rovelli e Marianna Addonizio, doula e referente del Parto Positivo. Questo evento è realizzato in collaborazione con l’Ordine delle ostetriche Lombardia e con il Parto Positivo.
Un cerchio di donne a Napoli: storie di trasformazione sotto la magnolia
“Tempo d’attesa” ci trasporta nell’estate napoletana, nel cuore del Bosco di Capodimonte, dove un gruppo di donne incinte si riunisce settimanalmente sotto l’ombra accogliente di una maestosa magnolia. Guidate da Teresa, un’ostetrica esperta e premurosa, queste future madri condividono le loro riflessioni sul profondo cambiamento che stanno vivendo. Sedute in cerchio, le loro voci si intrecciano, i dubbi trovano eco e le paure si trasformano in una forza collettiva.
Il documentario di Claudia Brignone segue queste donne non solo nei loro incontri comunitari, ma anche nella sfera più intima: durante le visite mediche, i momenti del parto e i primi istanti che ridefiniscono la loro identità di madri. Attraverso questi frammenti di vita, “Tempo d’attesa” tesse una riflessione intensa sul significato di diventare madre oggi e sull’urgente necessità di ricostruire un senso di comunità. Il film non si limita a documentare un percorso di preparazione al parto condiviso, ma esplora in profondità cosa significhi per le donne contemporanee mettere al mondo dei figli.
La maternità come lente per riscrivere il femminile
Come sottolinea la sinossi del film, attraverso le loro storie, le donne del cerchio offrono uno sguardo su un cambiamento epocale, in cui la maternità diventa una lente privilegiata per osservare la condizione femminile e riscriverne bisogni e desideri.
La regista Claudia Brignone racconta la genesi del progetto, partendo dalla sua esperienza personale: “Quando ho scoperto di essere incinta mi sembrava che tutti avessero un’opinione e una verità sulle cose giuste da fare. Mi sentivo indirizzata su una traiettoria che avevano deciso altri per me: frutto di consuetudini, pratiche standardizzate, scelte già compiute, pensieri e desideri fermi nel tempo. Mi sono chiesta se ci poteva essere un altro modo più personale, per affrontare il totale sconvolgimento che stavo attraversando e soprattutto se potevo condividerlo con chi come me stava vivendo quell’esperienza. Il film vuole essere una riflessione su cosa significhi oggi diventare madri e sulla necessità profonda di ridefinirci come donne nella nostra società.”
Un contesto italiano in evoluzione
Il documentario arriva in un momento cruciale per la maternità in Italia, segnato da un calo demografico allarmante e dalle sfide che le donne affrontano nel conciliare maternità e realizzazione personale e professionale. Le disparità di genere, la mancanza di adeguate politiche di sostegno e un immaginario tradizionale della maternità contribuiscono a rendere complesso il percorso della genitorialità. Tuttavia, “Tempo d’attesa” intercetta un crescente bisogno di ripensare il ruolo della maternità in chiave più inclusiva e comunitaria.
Un palmarès di riconoscimenti
“Tempo d’attesa” ha già conquistato numerosi premi, tra cui il Premio speciale della Giuria al 41° Torino Film Festival, la Menzione speciale della giuria e il Premio Scuole al Sole Luna Doc Film Festival, e il premio come Miglior documentario italiano al Festival DocuDonna. Ha inoltre partecipato a importanti festival nazionali e internazionali.
Informazioni sul film:
- Regia: Claudia Brignone
- Produzione: Altara Films e Amarena Film con Rai Cinema
- Supporto: FCRC e Regione Campania, MFN-Milano Film Network
- Contributo: Associazione premio Greencare e Euphorbia-cultura del paesaggio
- Distribuzione: ZaLab
Non perdete l’occasione di partecipare a questi due importanti appuntamenti milanesi per vedere “Tempo d’attesa” e ascoltare le voci della regista, delle protagoniste e degli esperti che accompagneranno le proiezioni. Un’opportunità preziosa per riflettere insieme sul significato di diventare madre oggi.