UBS ESE e UBS Fiduciaria: Uilca Lombardia denuncia 180 esuberi a soli tre mesi dalla fusione

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VARESE, 1 aprile 2025-Una doccia fredda si è abbattuta oggi sui dipendenti di UBS ESE e UBS Fiduciaria. L’azienda ha infatti comunicato formalmente l’avvio di una procedura di riorganizzazione che prevede un taglio di personale di notevoli dimensioni: ben 180 lavoratori, di cui 18 appartenenti a UBS Fiduciaria e 162 a UBS ESE.

La notizia ha suscitato immediata e forte reazione da parte della Uilca Lombardia, che in una nota a firma del Segretario Regionale Pietro Maiello esprime profonda preoccupazione e sconcerto per la decisione aziendale, giunta a soli tre mesi dalla fusione tra UBS ESE e Credit Suisse (CS).

“Seppure consapevoli che processi di fusione e trasformazione come quello avvenuto comportano assestamenti nei modelli di organizzazione del lavoro, non può essere sempre

Pietro Maiello

la riduzione del personale la soluzione che le aziende scelgono di adottare”, dichiara con fermezza il segretario regionale Uilca Pietro Maiello. “E ancor di meno di questa dimensione: rinunciare a 180 tra lavoratrici e lavoratori è non considerare che le persone rappresentano la vera forza ed il vero motore di una società, è non riconoscere il ruolo sociale che ogni azienda ha nel territorio, nel contesto economico e geografico in cui opera. Non è sostenibile!”.

Il sindacato contesta con veemenza la tempistica della decisione, sottolineando come i dipendenti abbiano dimostrato “grande responsabilità, dedicandosi al processo di integrazione, in un contesto caratterizzato da un aumento esponenziale dei carichi di lavoro, dalla creazione di nuove strutture, dall’apprendimento di procedure e dalla conoscenza di nuova clientela”. In questo scenario, l’annuncio di poter fare a meno di quasi un terzo del personale appare inaccettabile e irrispettoso del loro impegno.

La Uilca Lombardia evidenzia inoltre come tali decisioni, spesso dettate dalle strategie delle case madri estere, non tengano conto del “vissuto in azienda con situazioni familiari differenti, progetti di vita” dei lavoratori coinvolti. Pur riconoscendo il dialogo costruttivo avuto finora con la Responsabile delle Risorse Umane durante il processo di fusione, il sindacato auspica che la stessa responsabilità venga ora impiegata per affrontare questa “situazione così drammatica”.

La priorità per la Uilca è chiara: “Chiederemo sin da subito un incontro, il cui punto di partenza è per noi uno solo: la riduzione degli esuberi dichiarati e la volontarietà”. Il sindacato intende ottenere chiarezza sulla strategia aziendale e la conferma dell’utilizzo di tutti gli strumenti previsti dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per la salvaguardia e la tutela dell’occupazione, a partire dalla riqualificazione interna e dall’uso del Fondo di Solidarietà.

“Dopo solo tre mesi dalla fusione l’azienda dichiara che 180 Lavoratrici e Lavoratori risultano in esubero. Riteniamo questo atteggiamento aziendale irrispettoso nei confronti delle persone impattate dal processo che hanno dimostrato grande senso di responsabilità e di professionalità. La Uilca intende monitorare e vigilare tutte le fasi di questa procedura aziendale delicata, al fine di attivare tutte le tutele possibili”, conclude Pietro Maiello.

Nelle prossime settimane, la Uilca Lombardia convocherà un’assemblea per informare e confrontarsi con tutti i lavoratori interessati e si rende disponibile per qualsiasi richiesta di chiarimento. La battaglia per la difesa dei posti di lavoro è appena iniziata.