VARESE, 19 aprile 2025-di GIANNI BERALDO-
Giorni di grande fermento e attesa anche a Varese per le celebrazione riguardanti l’80esimo anniversario del XXV Aprile Festa della Liberazione.
Non dimenticare il sacrificio di molti italiani, tra cui giovani e giovanissimi oltre al grande contributo delle donne (alcune delle quali hanno pure imbracciato il fucile diventando partigiane), è un dovere.
Grazie a loro e, ovviamente, al grande sforzo bellico messo in campo dagli alleati, possiamo oggi agire e pensare da Paese libero e democratico lasciandoci alle spalle un passato orribile, dettato da dittatura, crimini efferati e deportazioni.
Un passato che a volte, purtroppo, torna a essere ridondante attraverso atteggiamenti, azioni e frasi che non vorremmo più vedere o ascoltare.
Come ricorda in una bella intervista a Rocco Cordì, presidente di Anpi Varese che

trovate oggi sul nostro quotidiano, anche molti varesini hanno contribuito alla liberazione di queste zone del Paese, dove gli alleati non erano ancora giunti e dove si stava combattendo strenuamente contro gli irriducibili fascisti e nazisti presenti a Varese in numero cospicuo.
Partigiani, così come di operai scesi in migliaia in piazza a Varese partecipando a degli scioperi di massa fermando di fatto la produzione industriale fondamentale per foraggiare di armi, e non solo, i tedeschi, tutti loro sono presenti nelle testimonianze fotografiche impreziosite da pagine di giornali d’epoca, nella mostra allestita da ieri, venerdì 18 aprile, ai Muesi Civici di Villa Mirabello.
Un viaggio fotografico e documentale dedicato alla conoscenza di tanti eroi varesini. Come il responsabile dell’Ufficio Anagrafe Calogero Marrone, che salvò centinaia di varesini ebrei falsificando i documenti evitandogli di fatto il triste destino dei campi di concentramento. Scoperto dai nazisti in quei luoghi di terrore finì lo stesso Marrone dove morì.

Mostra che evidenzia pure il grande impegno di un’altra varesina, Nuccia Casula, giovanissima partigiana come altre sue coetanee. Senza dimenticare il primo sindaco di Varese liberata, Enrico Bonfanti, operaio del Pci che per le sue idee finì pure a Ventotene, località oggi finita agli onori di cronaca nella discussione politica,
Anniversario speciale con diversi appuntamenti previsti prima e dopo il 25 Aprile.
Giornata quest’ultima preceduta, a Varese, dall’inaugurazione di una targa in via Donizetti, nel ricordo di Camillo Lucchina e sede CLN (giovedì 24 aprile ore 10). Nella stessa mattinata deposizione corone di fiori ai cippi dei partigiani caduti con partenza da viale Belforte, 165.
Il clou ovviamente sarà venerdì 25 Aprile con messa in Basilica San Vittore, sfilata

(partenza ore 9.30) tra le vie cittadine e incontro pubblico al Salone Estense con il docente di Storia Antonio Orecchia.
Alla sera pranzo della Liberazione presso il bar ristorante TuMiTurbi, Circolo Coopuf in via De Cristoforis.
Nei giorni successivi ancora numerosi eventi nel ricordo di questo anniversario, ricordando l’importante appuntamento previsto vesro metà maggio a Favara, paese natio di Calogero Marrone, dove una delegazione del Liceo Artistico di Varese presenterù lo spettacolo Antigone 43.