MILANO, 28 aprile 2025 – Un segnale forte e concreto nella lotta contro la criminalità organizzata in Lombardia. Questa mattina, presso la sala Ghilardotti di Palazzo Pirelli, è stata presentata la proposta di legge regionale che introduce l’obbligo per la Regione Lombardia di costituirsi parte civile nei procedimenti penali per i reati di associazione mafiosa (art. 416-bis c.p.) e scambio elettorale politico-mafioso (art. 416-ter c.p.). La prima firmataria dell’iniziativa è Paola Pollini, Presidente della Commissione Speciale Antimafia, Trasparenza e Legalità del Consiglio Regionale.
La conferenza stampa ha visto la partecipazione di figure di spicco impegnate sul fronte della legalità: Federico Cafiero de Raho, già Procuratore nazionale antimafia e attuale vicepresidente della Commissione Bicamerale Antimafia e della Commissione Giustizia alla Camera, e Lorenzo Frigerio, giornalista, scrittore e coordinatore della Fondazione Libera Informazione, nonché referente per la Lombardia dell’associazione Libera.
Federico Cafiero De Raho ha sottolineato l’importanza della costituzione di parte civile come strumento per manifestare l’impegno della Regione nella protezione di comunità e imprese dalle infiltrazioni mafiose, che oggi avvengono spesso attraverso soggetti insospettabili. La partecipazione ai processi, ha spiegato, permette di acquisire informazioni cruciali per contrastare efficacemente questi fenomeni.
Paola Pollini ha definito la proposta di legge un “forte segnale simbolico e civile”, evidenziando come di fronte a reati gravi come l’associazione mafiosa e il voto di scambio politico-mafioso, “schierarsi non è solo necessario, ma un obbligo al quale assolvere costantemente senza alcuna ambiguità”. Citando i dati allarmanti delle recenti relazioni della Direzione Investigativa Antimafia (DIA) sulla Lombardia, che descrivono una situazione “estremamente grave” con una crescente infiltrazione economica e imprenditoriale da parte delle mafie, la Presidente della Commissione Antimafia ha ribadito il “dovere morale e istituzionale” della Regione di agire con decisione e di dimostrare concretamente la propria vicinanza alle vittime della criminalità organizzata. “La lotta alla mafia non è solo compito della magistratura e delle Forze dell’ordine. È anche responsabilità della politica”, ha affermato con fermezza.
Lorenzo Frigerio di Libera ha tracciato la genesi di questa proposta di legge, legandola all’esperienza trentennale dell’associazione nell’accompagnamento delle vittime di mafia nei tribunali e nelle istituzioni. Frigerio ha posto l’accento sul “dovere etico della costituzione di parte civile”, sottolineando come questo progetto di legge lo trasformi in un “obbligo giuridico”, un passaggio “importante e fondamentale” perché quel dovere etico appartiene a tutti.
La proposta di legge, sottoscritta anche dai consiglieri regionali Nicola Di Marco e Paola Pizzighini, mira a rafforzare il ruolo attivo della Regione Lombardia nella lotta alla criminalità organizzata, in linea con quanto già attuato da altre regioni italiane. L’urgenza dell’iniziativa è suffragata dai dati forniti dalle relazioni della DIA, che attestano un radicamento e una espansione della presenza mafiosa in Lombardia, con la ‘ndrangheta attiva in 24 locali e gravi infiltrazioni in settori chiave come edilizia, ristorazione, rifiuti e commercio. Nel solo 2023, si sono registrate 72 interdittive antimafia e sequestri per un valore superiore a 647 milioni di euro.
Questa proposta di legge rappresenta un passo significativo verso un impegno ancora più incisivo della Regione Lombardia nel contrasto alle mafie e nella tutela della legalità sul proprio territorio.