BUSTO ARSIZIO, 17 giugno 2020-La maturità, nata nel 1923 con la riforma Gentile, muore quest’anno, 2020, sotto la scure del ministro Lucia Azzolina, per tanto noi ci rifiutiamo di ritenerla tale.
Un esame inadeguato sul piano epidemiologico che mette a rischio la salute di docenti e alunni. Un esams che è stato più volte cambiato negli scorsi mesi, lasciando nella confusione totale i maturandi. Un esame sbilanciato che in un’ora conterrà il 40 su 100 della valutazione complessiva di 3 interi anni di studio.
Questo suggorato della maturità è stato, ed è una continua mancanza di rispetto nei confronti degli studenti, propinata con la sola scusante di essere un “fondamentale rito di passaggio.”
Rete Studentesca ritiene che nessuno studente riuscirà a riconoscere questo esame come “fondamentale rito di passaggio,” bensì come una colossale beffa alla propria dignità.
È per questo che i nostri militanti ieri sera hanno affisso davanti all’Istituto “Tosi” (Busto Arsizio), Galillei (Legnano) e Bernocchi (Legnano), una rosa con annessa locandina al fine di commemorare una defunta maturità, la quale non avremo il piacere di affrontare quest’anno.
Rete Studentesca augura la migliore riuscita di questo suggorato a tutti gli studenti.