Bruno Belli: “Le mie idee e progetti per Varese a livello culturale e turistico”

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Panoramica del Sacro Monte

VARESE, 24 giugno 2020di BRUNO BELLI-

Un mio concreto impegno con un progetto culturale preciso chiaro, ritengo anche incisivo, semplice e senza fronzoli per il 2021 a Varese?

Sì, è vero, ci sto seriamente riflettendo da qualche tempo.

In questi ultimi tre o quattro mesi, alcuni di voi mi hanno scritto, o telefonato, chiedendomi se sia vero. Non ho motivi per nasconderlo. E’ vero.

Sono stato interpellato, nei mesi scorsi, da più persone, peraltro (esponenti tanto della politica, quanto del civismo attuale o in fieri) – i quali mi hanno chiesto se sia disponibile a “disegnare”, o meglio, a tracciare, un progetto realizzabile in modo graduale per la cultura ed il turismo varesino del futuro.

Ci sto veramente riflettendo, anche perché sono alcuni anni che ho un’idea chiara e precisa, andatasi a formare sulla base delle esperienze ed in rapporto al nostro territorio, un’idea che in parte, avevo reso ben nota anni fa (2014 – 2016) non tentata, ovviamente, nemmeno dall’ultima amministrazione in carica.

Sto prendendo in considerazione, e senza fretta alcuna, chi possa essere, tra chi mi ha interpellato, la realtà cittadina più seria che concretamente non solo sia in grado di realizzarlo, ma soprattutto, di dare una vera fiducia al progetto stesso, in altre parole, al “progettista”. Altrimenti, sarebbe inutile anche soltanto farne conoscere le linee guida.

Però posso tracciare i punti che ne fanno parte.

Ingresso ex Caserma Garibaldi

Il progetto, ovviamente – che ho già completo nei dettagli ed anche, in determinati casi, verificata la fattibilità per non vendere il consueto «fumo» – ha come nucleo il patrimonio pubblico cittadino e della provincia.

In certi casi, per giungere al fine in modo serio e concreto, bisogna addirittura ripartire dalle fondamenta (e qui ho pensato ai Musei civici, alla Biblioteca, ai fondi pubblici non solo letterari, alle collezioni, agli archivi, ecc.) altrimenti ogni tentativo non potrà approdare a risultati concreti, come abbiamo avuto modo di toccare con mano anche negli ultimi quattro anni; in altri, tracciata la chiara linea guida, si dovrebbe far tesoro di quelle realtà che, con qualità e con serietà nei loro progetti, possono entrare a collaborare con l’amministrazione.

Ad esempio, se consideriamo i Musei Civici ed il «Castello di Belforte» (che giustamente sta a cuore a molti varesini per il significato storico che esso ricopre e che è tornato all’onore della cronaca negli ultimi giorni), vi è la possibilità di intervenire tramite investimenti non certo onerosi, come molti ipotizzano (perché vi sono diversi metodi e differenti strade per riqualificare), rifacendosi, con gli opportuni “aggiustamenti” del caso, ad esperienze simili effettuate negli Stati Uniti ed in Inghilterra, coinvolgendo anche, soprattutto per i primi la cittadinanza.

Il teatro Santuccio di Varese

E resta il nodo del Teatro: se Varese realmente vorrà essere una città che guardi verso un futuro che punti sul rinnovato interesse per il patrimonio culturale e per un turismo non di massa, ma sempre presente, non dovrebbe accontentarsi di soli adattamenti (leciti, ma utili solo a determinate proposte), ma seriamente progettare un luogo che possa diventare epicentro di esperienze oggi poco più che «in nuce» (penso, ad esempio, alle produzioni liriche), ma che già stanno facendo circolare il nome della città fuori del territorio provinciale. Perché, il tipo di progettazione e l’utilizzo “remunerativo” di un Teatro è l’esempio concreto del grado di civiltà raggiunto da un territorio.

Bruno Belli

Non ultimo, nel progetto, contemplo, ovviamente, un’autentica riqualificazione del Sacro Monte (spesso inopportunamente citato, ma, per lo più, lasciato a se stesso, senza un’idea vitale che lo ponga dal punto di vista di monumento religioso ed artistico) in rapporto alla città stessa, al lago, ed alle realtà confinanti simili per nascita e per destinazione.