Tumore al seno: presentazione nuovo progetto con tre serate ad Albizzate

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ALBIZZATE, 15 luglio 2020- L’alta incidenza di tumore al seno, a livello nazionale (54.000 nuovi casi all’anno) e provinciale, spinge la comunità scientifica e la società civile ad attivare strategie di sensibilizzazione sulla prevenzione che, è ampiamente dimostrato, rappresenta il punto di forza per raggiungere il 95% di guarigione delle donne che si ammalano.
Alla luce di questi dati e riflessioni il Comune di Albizzate, in rappresentanza di una cittadinanza oltremodo ferita dal recente crollo che ha tolto la vita ad una giovane mamma e a due dei suoi bambini, vuol dare un segnale di ripresa alla Vita, partendo proprio dalla prevenzione oncologica, che rappresenta il concetto principe per guardare al futuro con lungimirante speranza.

Equipe della Brest Unit Varese diretta dalla dottoressa Rovera (al centro senza camice)
Con la collaborazione di una squadra sinergica formata da: Pro Loco Albizzate, Associazione CAOS, AVIS-AIDO, ha organizzato tre serate di open day senologici gratuiti per le cittadine, trovando nella ASST-Valle Olona pieno appoggio e sentita partecipazione, a conferma di come l’Azienda Ospedaliera stessa dimostri  particolare attenzione al tema della prevenzione e, in questo specifico caso, anche reale solidarietà a tutti i cittadini albizzatesi.
Comuni ed Associazioni di Volontariato, grazie alla collaborazione delle ASST, operano collegialmente per promuovere la cultura della prevenzione nei territori, attraverso l’organizzazione di open day di visite senologiche gratuite per le cittadine e garantendo una qualità eccellente perché i clinici di riferimento appartengono alle Breast Unit.

L’improvvisa emergenza, causata dalla pandemia Covid-19, ha necessitato di un impiego massiccio di tutti gli operatori sanitari disponibili, per fornire assistenza ad un numero enorme di pazienti colpiti dall’infezione: a questi veri e propri eroi va tutta la nostra stima e gratitudine  per la dedizione, l’impegno, la professionalità e la passione dimostrati in questo particolare momento storico. Tuttavia questa situazione extra-ordinaria ha inevitabilmente arrestato tutto ciò che era l’attività sanitaria quotidiana, compresi tutti quei progetti con finalità di prevenzione.

Adele Patrini (a sx) con Francesca Brianza

La ripartenza deve quindi puntare a garantire la continuità delle prestazioni diagnostiche e terapeutiche, con particolare riguardo alle terapie salvavita, pur attuando nuove modalità e percorsi che riducano al minimo i rischi di trasmissione del nuovo coronavirus nei pazienti e nel personale sanitario. E che, contemporaneamente, consentano la più rapida individuazione di soggetti positivi al fine di contenere la diffusione del contagio.