MILANO, 18 agosto 2020 – Rappresentano il 5% del Pil nazionale, più della metà dell’accoglienza turistica in Italia, ma sono stati esclusi da ogni misura a sostegno delle imprese del turismo prevista dal governo per l’emergenza Covid. Stanchi di essere ignorati, gli operatori del turismo extra ricettivo sono pronti allo sciopero fiscale. “Qualora continuasse questa indifferenza totale del governo e del ministero dei Beni e della attività culturali e del Turismo pensiamo di mettere in pratica azioni più incisive, come lo sciopero fiscale” afferma Stefano Bettanin, presidente di Property Managers Italia, associazione nazionale di categoria del turismo residenziale che rappresenta più di 600 aziende italiane e non solo, che operano in maniera professionale in questo settore.
“Sembra che si ricordino di noi solo quando dobbiamo pagare le tasse: siamo stupiti dalla miopia del governo che abbandona centinaia di migliaia di operatori, che rappresentano il 55% dell’accoglienza turistica. L’Italia è l’unico paese in Europa che ha totalmente ignorato il comparto del vacation rental: eppure l’Italia è il terzo paese turistico al mondo!”.
Le strutture extra ricettive sono state escluse da ogni incentivo e sostegno, compresi il bonus vacanze e il nuovo aiuto a fondo perduto per 29 città ad alta vocazione turistica, riservato solo alle attività commerciali dei centri storici che per la mancanza di turisti stranieri hanno subito un calo del fatturato di almeno un terzo rispetto al 2019. “Noi per alcuni mesi abbiamo avuto un azzeramento totale del fatturato” spiega Bettanin. “Dopo l’estate ricominceranno momenti duri per le attività che vivono di turismo, centinaia di migliaia di persone si troveranno senza lavoro: il governo non può abbandonarle”.