Violenza sulle donne, inaugurata in Questura a Varese la Sala “Monnalisa”: aiuto concreto per tutte le vittime

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Lella Ambrosetti durante taglio del nastro

VARESE, 30 settembre 2020-di GIANNI BERALDO-

Si chiama “Monnalisa”, proprio come il celebre ritratto di Leonardo Da Vinci, la Sala di Ascolto protetta dedicata all’ascolto e supporto psicologico per le donne vittime di violenza.

Inaugurata questa mattina la bella e accogliente saletta si trova al primo piano della Questura di Varese, luogo simbolo di legalità e aiuto per tutte le persone in difficoltà.

I coniugi Ambrosetti con il questore Pepè (primo a destra)

Una iniziativa fortemente voluta dallo stesso Questore Giovanni Pepè coadiuvato in questo da tutta la squadra operativa composta dal funzionario Francesca De Santis (Primo Intervento), Francesco Pino (Anticrimine) e Silvia Fassoni Capo Squadra Mobile.

Ma la vera sorpresa è stata la presenza all’inaugurazione dei coniugi Ambrosetti (Alfredo e Lella), che hanno aiutato fattivamente contribuendo all’acquisto di tutto quanto fosse necessario, oltre a donare una targa con inciso frasi significative tratte da un sonetto di Shakespeare dedicato proprio alla violenza sulle donne <<Sono sicura che in questo locale le donne saranno seguite che hanno bisogno di aiuto saranno seguite con grande amore, competenza e determinazione nel dare a loro la giustizia che meritano. Ci piace  pensare che questo locale possa diventare il punto di svolta nella via di queste persone>>.

Così Lella Ambrosetti durante il taglio del nastro visibilmente emozionata e orgogliosa nell’avere contributo insieme al marito Alfredo (Cavaliere della Repubblica e noto economista di fama mondiale), quest’ultimo che evidenzia come tutto sia sia potuto realizzare grazie alla grande forza propositiva del Questore Pepè <<al quale non possiamo sottrarci quando ci vengono segnalate delle iniziative assolutamente  lodevoli di attenzione come questa>>, sottolinea Alfredo Ambrosetti.

Violenza sulle donne i cui casi sono in aumento anche a Varese.

Interno della sala di ascolto

I dati ufficiali infatti che indicano come nel 2019 siano stati emessi 34 ammonimenti (ossia al reo viene intimato di non proseguire nella sua attività persecutoria altrimenti rischia l’arresto, oltre a procedere all’allontanamento anche logistico dalla vittima), mentre sono state 21 le attività investigative su reati di violenza.

Cifre che fanno riflettere anche perchè in probabile crescita nell’anno in corso, considerato che gli ammonimenti a oggi hanno raggiunto lo stesso numero di tutto il 2019 mentre le attività investigative sono già 13 quando alla fine dell’anno in corso mancano ancora 3 mesi.

Il gruppo di lavoro della Questura varesina: in primo piano la dott.ssa De Santis

Insomma il problema delle violenza sulle donne si fa sempre più marcato anche nella nostra provincia, per questo è necessario approntare tutti gli strumenti possibili anche a livello preventivo e di aiuto immediato. Come la Sala Monnalisa appunto che in bella mostra su di una parete vi è un grande  ritratto della “Gioconda” rivisto in chiave sociale con una scarpetta rossa in primo piano simbolo della lotta contro maltrattamenti e violenza sulle donne.

L’originale Monnalisa con scarpette rosse presente nella saletta

Tra i vari contributi alla realizzazione del progetto  importante anche quello dell’architetto Elisabetta Cortesi anch’essa felice e onorata di avere contribuito con il suo lavoro e sensibilità per una causa che si deve prefiggere di combattere questa triste piaga sociale.

All’atto dello svelamento della Targa Sala Monnalisa si è commossa anche la Procuratore capo Daniela Borgonovo, che della lotta alla violenza sulle donne ne ha fatto una sorta di mission <<Sono molto colpita da questo grande atto, quello di avere realizzato una sala, un luogo di ascolto importantissimo. Con questa sala e il personale qualificato le cose cambieranno radicalmente anche a fonte della recente Legge denominata Codice Rosso (entrata in vigore nel luglio 2019 questa Legge, conosciuta appunto come Codice Rosso, ha introdotto modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere, ndr). Ringrazio davvero tutti quelli che hanno voluto e realizzato questo progetto>>.

Il procuratore Borgonovo davanti alla targa appena svelata

Da segnalare pure la partecipazione attiva dell’associazione Amici del Teatro di Verghera che hanno omaggiato per il loro impegno la famiglia Ambrosetti donando una grande targa.

direttore@varese7press.it