VARESE, 2 ottobre2020 – Dal 3 ottobre 2020 al 31 gennaio 20121 le suggestive sale del Castello Masnago, Musei Civici di Varese, ospitano “Nel salotto del collezionista. Arte e mecenatismo tra Otto e Novecento”, un percorso artistico di oltre 70 dipinti, sculture e oggetti d’arte decorativa, provenienti dalle raccolte d’arte della Fondazione Cariplo, dei Musei Civici di Varese e di prestigiosi musei lombardi. (Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica di Milano, Museo Poldi Pezzoli di Milano, Casa Museo Lodovico Pogliaghi al Sacro Monte di Varese, Museo della Società Gallaratese per gli Studi Patri di Gallarate).
Un appassionante e suggestivo viaggio di scoperta della Varese di fine Otto e inizio Novecento, protagonista di un incredibile sviluppo economico, sociale e culturale grazie allo spiccato spirito imprenditoriale, lungimirante mecenatismo e profonda visione filantropica dell’alta borghesia dell’epoca.
Le grandi famiglie Ponti, Borghi e Cantoni di Gallarate, Turati e Crespi di Busto Arsizio, i banchieri Taccioli, i duchi Litta Visconti Arese, l’impresario edile De Grandi e sua moglie Amelia Bolchini, furono abili imprenditori e al tempo stesso grandi mecenati di pittori, scultori, architetti. Un impegno che lascia traccia e resta vivo, nella moderna fisionomia di Varese.
L’esposizione, allestita nelle sale del Castello di Masnago a Varese, è curata da Sergio Rebora, storico dell’arte.
Il percorso artistico – reso straordinario da capolavori di Francesco Hayez, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Gaetano Previati, Giacomo Balla, Adolfo Wildt – è un sorprendente affresco dello spirito e dei valori di un’epoca. Il visitatore intraprende un appassionante e suggestivo viaggio di scoperta della Varese di fine Otto e inizio Novecento, una città moderna e culturalmente vivace, dove si fondono e si intrecciano crescita, arte e mecenatismo.
La rassegna è promossa dalla Fondazione Cariplo, dalla Fondazione Comunitaria del Varesotto e dal Comune di Varese. È la decima e ultima tappa dell’iniziativa Open, tour di eventi espositivi che ha portato il patrimonio artistico dell’ente milanese in tutta la Lombardia, nelle province di Novara e del Verbano Cusio Ossola.
L’esposizione è la viva testimonianza di un impegno collettivo a favore della cultura e della più ampia valorizzazione del patrimonio locale di competenze, eccellenze e tradizioni.