VARESE, 22 ottobre 2020-«Come si può pensare – denuncia Ludovico Di Muzio, coordinatore dell’ Unione degli Studenti Lombardia – di imporre le lezioni online a tutti se non sono stati fatti prima interventi strutturali per garantire la scuola in presenza, e se nemmeno si è pensato a come garantire un’eventuale didattica a distanza di qualità?” La scuola, come già troppe altre volte, rimane fanalino di coda delle scelte della politica. Quella che a Settembre doveva essere un’occasione di cambiamento, si è rivelato un mix di contraddizioni che han cercato di negare fino ad ora. Queste contraddizioni oggi esplodono tutte insieme»
⠀Perché la regione ha chiuso le scuole?⠀
«Perché rinunciare alla scuola è più semplice ed economico che investire per trasformarla e mettere in sicurezza tutto ciò che la circonda.
Perché conviene investire nelle spese militari o in opere inutili e inquinanti al posto che pensare ai trasporti pubblici, all’edilizia scolastica e alle classi pollaio.⠀
Perché la priorità non è la scuola ma salvare il profitto di pochi, negandoci un futuro che non sia precariato e sfruttamento. ⠀
Volete chiudere la scuola? Bene – conclude Di Muzio – prima vogliamo garanzie sulla connettività e sui device gratuiti per la DAD, sugli spazi, riqualificando edifici abbandonati e ampliando le aule, sulla gratuità e sull’aumento delle corse dei trasporti, sul ricatto sociale tra diritto allo studio e diritto alla salute, entrambi da tutelare. Per questo venerdì 23 ottobre protesteremo in tutta Italia e in tutta la Lombardia!».
I rappresentanti degli studenti lombardi si riferiscono al nuovo DPCM in tema sciurezza sanitaria a cui le singole Regioni possono apportare delle modifiche. Come la Lombardia la quale, in merito a scuole e didattica prevede:
A partire dal 26 ottobre, le scuole secondarie di secondo grado e le istituzioni formative professionali di secondo grado devono realizzare le proprie attività attraverso la didattica a distanza per l’intera classe, se ci sono già le condizioni di effettuarla e salvo eventuali bisogni educativi speciali. Agli altri istituti viene fortemente raccomandato di adoperarsi nel più breve tempo possibile per poter svolgere anch’essi la didattica a distanza.
Sono escluse le attività di laboratorio, che possono essere svolte in presenza.
Alle Università è raccomandata la promozione della didattica a distanza quanto più possibile.
Ai dirigenti degli istituti scolastici si raccomanda inoltre di differenziare gli ingressi a scuola.
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