Sesto San Giovanni rischia di trovarsi un ospedale a regime ridotto per rendere più funzionale quello in Fiera Milano

0
2154
L'ospedale di Sesto San Giovanni (foto Ilgiorno.it)
SESTO SAN GIOVANNI, 28 ottobre 2020-Sesto San Giovanni, città a nord di Milano che conta poco più di 80mila abitanti rischia di trovarsi senza ospedale, o comunque con una struttura decisamente monca, a seguito della decisione di “rimodulazione” e “riorganizzazione” decisa dalla Regione Lombardia.
L’obiettivo sembra quello di rendere funzionante l’ospedale in Fiera a Milano, progetto fortemente voluto da Bertolaso e dal Governatore Attilio Fontana, al fine di fronteggiare la seconda violentissima ondata di Covid-19 in Lombardia, in modo particolare a Milano.
Sulla vicenda interviene Codacons: “Se l’obiettivo è quello di rendere pienamente funzionante l’ospedale in Fiera, seppure con tutti i limiti che già abbiamo evidenziato in passato sul progetto, l’iniziativa volta a prevedere nuovi posti per il ricovero di pazienti è sicuramente positiva, ma non può essere resa funzionante togliendo questi posti da altre realtà lombarde, perché altrimenti rimane mera propaganda, ma in realtà non si stanno creando nuovi posti, solamente spostando quelli già esistenti – denuncia il Presidente del Codacons, Marco Donzelli che aggiunge:

Medici al lavoro in Ospedale Fiera Milano
“Vogliamo chiarezza, e capire se la Regione Lombardia sta davvero riuscendo a creare nuovi posti per i malati da Covid-19 oppure se allo stato dei fatti non vi sia un reale incremento, senza contare che ribadiamo che le necessità a cui la Regione dovrebbe pensare in questo momento sono altre:
– Incrementare i tamponi per tracciare i positivi al Covid-19;
– Implementare le cure domiciliare per i soggetti positivi e che sviluppano sintomi;
– Aumentare i posti letto, requisendo anche le strutture alberghiere, per permettere il corretto isolamento dei soggetti positivi e fornire loro la prima assistenza.
Se queste regole saranno seguite il numero di pazienti gravi e i ricoveri in terapia intensiva diminuiranno proporzionalmente permettendo alla sanità di fornire le migliori cure a tutti.”