L’anestesista Annalisa Malara, dal ”Paziente 1” all’Ospedale in Fiera per restituire l’aiuto ricevuto

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MILANO, 14 novembre 2020-Restituire l’aiuto preziosissimo e vitale ricevuto a marzo e aprile, quando il Lodigiano è stato il primo territorio colpito dal Covid,  è il motivo che ha spinto Annalisa Malara,  il medico anestesista che ‘scoprì’ il ‘paziente 1’ Mattia Maestri, a spostarsi all’Ospedale della Fiera.

“In quel momento non saremmo riusciti con le nostre forze a curare tutte quelle persone che arrivavano a ondate in Pronto Soccorso – ha raccontato Malara a Davide Bertani che ha raccolto la sua testimonianza per Lombardia Notizie. Sono felice di essere qui. E’ un modo bellissimo di condividere la nostra esperienza clinica con i colleghi e rendere così l’aiuto che abbiamo ricevuto nella prima fase” .

“Abbiamo avuto la possibilità, su base volontaria – aggiunge la dottoressa – di venire a dare una mano in Fiera a Milano per restituire l’aiuto preziosissimo e vitale che abbiamo ricevuto a marzo e aprile. Ho trovato colleghi ben disposti e sono felicissima di essere qui”.  Ricordando la sera de ricovero di Mattia, aggiungo: “Mi piace ricordare quella sera come un esempio di lavoro fatto con la testa e con il cuore. Abbiamo cercato, con la mia equipe, di offrire le migliori chance diagnostico-terapeutiche possibili, per questo motivo non mi sono sentita di escludere a priori la possibilità che si trattasse di Coronavirus, andando oltre le conoscenze dell’epoca e i protocolli in vigore e chiedendo comunque questo tampone che, in quel momento non era visto come necessario perché non era un paziente considerato a rischio. Cercando però di trattarlo al meglio, avendo come obiettivo primario la centralità del malato, non ho potuto esimermi dall’effettuare anche questa indagine che poi si è rivelata purtroppo positiva e ha dato inizio a quella che ormai conosciamo come una delle più grandi crisi sanitarie degli ultimi 100 anni”.