Sordità e pandemia: un problema poco considerato. Incontro online organizzato da Volt Varese

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VARESE, 7 aprile 2021-Volt Varese organizza un incontro online, sulla propria pagina Facebook, con un docente LIS e una interprete per parlare un po’ della situazione della lingua dei segni italiana e delle persone sorde, in particolare in questo ultimo anno di pandemia.

L’eventi si svolgerà questa sera, mercoledì 7 aprile, alle 21 e avrà come relatori: 
– Mauro Dori, vicepresidente di GS ENS Varese, che parteciperà in qualità di ospite e
docente LIS; Francesca Faroni, che parteciperà in qualità di interprete LIS e Luca Piazza, membro di Volt Varese nonché promotore dell’evento.
Incontro con tanto di servizio di interpretariato LIS garantito con Mauro Dori, docente LIS e vicepresidente del Gruppo Sportivo (GS) di Varese dell’Ente Nazionale Sordi (ENS), associazione per atleti sordi. Garantirà un servizio di interpretariato Francesca Faroni, per permettere anche ai nostri amici sordi di partecipare e dire la loro.
Da dove è nata questa idea? Recentemente l’università degli studi dell’Insubria ha
collaborato alla realizzazione delle Ti Vedo Mask, mascherine che permettono di vedere le
labbra e quindi leggere il labbiale. Questa mascherina ha permesso di risolvere un grave
problema legato alla pandemia che attanaglia i nostri amici sordi: non poter leggere il
labbiale.

“Solo l’ultimo dei problemi che le persone sorde devono quotidianamente affrontare, e dovevano anche prima della pandemia. Proprio per parlare di questi problemi con loro, in
prima persona, e farci carico di portare il cambiamento che Volt desidera. E chissà che nel
frattempo non nasca una relazione di amicizia, perché noi di Volt saremo sempre disponibili
al dialogo, al confronto e ad ascoltare chi non viene ascoltato”, dice l’associazione Volt che aggiunge ” Volt si chiede come mai l’Italia non abbia ancora dichiarato lingua ufficiale la LIS. Noi non lo capiamo e non capiamo perché una persona debba pagare per una sua caratteristica di cui non ha colpa: essere sordo. Noi non lo accettiamo e visto che proprio da Varese arrivano le mascherine Ti Vedo, che portano grande beneficio alla comunità, non solo per i sordi, pensiamo che proprio da Varese debba partire questo appello per tutta l’Italia: una lingua dei segni italiana, una lingua ufficiale, perché finalmente chi non può comunicare in altro modo possa farlo”.