Il grande lavoro dei volontari all’hub della Schiranna potrebbe divenire un progetto d’insieme

0
1055

 VARESE, 30 maggio 2021-I volontari di Caos con Città delle Donne, Fondazione Giacomo Ascoli, Sulle Ali e Adiuvare sono operativi da più di un mese presso Hub della Schiranna come supporto alla Protezione civile, offrendo servizio di ascolto e assistenza alla persona con la stessa professionalità che fino all’anno scorso prestavano nei reparti di degenza e nell’assistenza domiciliare.
Da più di un anno la pandemia, di fatto, vieta l’accesso dei volontari negli ospedali e strutture collegate. Per tutte queste associazioni stare lontani dai reparti, non poter prestare assistenza accanto ai malati e ai parenti è stato difficile, una vera sofferenza e alla richiesta di “arruolamento” i volontari ospedalieri sono accorsi per l’assistenza nell’hub della Schiranna e l’entusiasmo è esploso all’idea di tornare operativi, anche se non in corsia, ma comunque in un punto nevralgico per la salute di tutti.
Sin dall’inizio i volontari delle associazioni si sono messi a disposizione per offrire tutta la loro esperienza nel sostegno alle persone in ambito sanitario; con tutte le differenze del caso, ma con la stessa vocazione alla relazione d’aiuto, con empatia nel sostenere e ad ascoltare il prossimo.

Uno degli ingressi all’Hub vaccinale della Schiranna

I volontari delle associazioni garantiscono la loro presenza nelle sale d’attesa dei due tendoni vaccinali dove le persone, appena vaccinate, attendono il tempo necessario – dal minimo quarto d’ora all’ora abbondante, a seconda dei singoli casi – subito dopo aver ricevuto il vaccino. Il loro compito spazia dal monitorare l’attesa dei cittadini e controllare poi il tempo di uscita, all’ascolto delle stesse e cerchiamo di capire ciò di cui hanno bisogno.
Tante persone, soprattutto i soggetti più fragili e le persone anziane, hanno vissuto tale momento con ansia, altri invece l’hanno “sfruttato” per uscire dall’isolamento dialogando con i volontari presenti.
Esperienze diverse che in comune hanno la stessa idea di “relazione d’aiuto”, ora messa in pratica tutti insieme all’Hub della Schiranna con l’obbiettivo di contribuire al benessere dei singoli e della società, sperando di poter tornare al più presto alla vita piena che conosciamo e amiamo.
Questa esperienza condivisa ci ha regalato qualcosa di inaspettato, di non calcolato inizialmente, che ha sorpreso positivamente tutti noi: nel giro di pochi giorni si è creata una forte sinergia tra i gruppi, diventata poi forza che ci ha reso un’unica squadra, non solo per il progetto Hub Schiranna, ma con l’intento di un futuro di
condivisione degli eventi formativi delle esperienze sul campo.