Infuria la polemica per l’ex direttore del Molina e progetto Teatro Politeama. Forza Italia: ”Un copione giá scritto con parti assegnate”

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Il Cineteatro Politeama in Piazza XX Settembre

VARESE, 12 agosto 2021- di GIANNI BERALDO-

Non usa giri di parole Forza Italia Varese rappresentata in questo caso dai consiglieri comunali Simone Longhini e Piero Galparoli e la new entry a sopresa ossia Filippo De Sanctis, direttore di quello che fu il Teatro Apollonio ora abbandonato a sé stesso e chiuso da tempo.

D’altronde la presenza in lista di De Sanctis non é casuale considerato che l’oggetto della polemica, esplicitata tramite comunicato stampa congiunto, é l’operazione messa in atto dal sindaco Davide Galimberti per progetto recupero Cine Teatro Politeama che diverrá il tanto agognato (e sognato) Teatro Stabile della cittá, con un contratto di locazione dalla durata di ben 90 anni.

Guido Bonoldi

Come tutti oramai sapranno, questo progetto che prevede uan moderna ristrutturazione dell’intero complesso, é divenuto realtá grazie all’accordo tra la Fondazione Molina e l’amministrazione comunale stipulato lo scorso 30 aprile.

La faccenda si é complicata politicamente (da qui la polemica di FI) da quando l’oramai ex Presidente del Molina Guido Bonoldi ieri ha rassegnato le dimissioni per candidarsi nella lista “Lavoriamo per Varese con Galimberti Sindaco”.

Posto rilevato da Carlo Maria Casteletti nominato oggi dal sindaco varesino.

Tutto questo suonerebbe come una sorta di ”scambio di favori” se l’esito delle prossime elezioni amministrative favorisse il sindaco uscente.

«Il suo passo avanti ci fa capire come sia stata gestita e progettata l’operazione Politeama: per rimanere in teama teatrale sembra davvero che si sia un unico regista e un copione giá scritto con parti in commedia assegnate», questo un passaggio significativo del comunicato di Forza Italia che rincara la dose quando dice «la cultura varesina non ha bisogno di un unico ”teatro di Stato” che cancella ogni altra sala con il suo arrivo. E non ha bisogno nemmeno di copioni giá scritti».

La bagarre elettorale prende cosí una forma diversa, se vogliamo anche piú culturale e questo giova sicuramente al dibattito e confronto.

direttore@varese7press.it