Luca Boldetti: ”Coordinare i Servizi sociali ai Servizi educativi per stare ancor più vicino a minori e famiglie”

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Luca Boldetti ( a sinistra nella foto)
VARESE, 28 settembre 2021-Da un lato coordinare i Servizi sociali ai Servizi educativi per stare ancor più vicino a minori e famiglie, dall’altro accreditare i soggetti del terzo settore in modo da evitare continui appalti. Sono queste le due proposte di Luca Boldetti, consigliere comunale uscente e candidato nella lista “Varese con Bianchi sindaco”, per rivoluzionare i servizi alla persona nella città di Varese.
“In questo modo – afferma Boldetti – potremo davvero sostenere a 360 gradi quanti hanno bisogno di aiuto e, al contempo, evitare che le realtà del terzo settore si riducano a meri prestatori d’opera. Anzi, l’obiettivo è renderle dei veri e propri partner di co-progettazione territoriale”.
Gli enti del terzo settore, come cooperative e associazioni, sono già in più forme presenti all’interno di scuole, case e famiglie. Molti poi lavorano nei servizi di doposcuola e promuovono cultura attraverso laboratori artistici e musicali o attraverso la danza e lo sport. Realtà presenti e da valorizzare.
“Gli educatori – prosegue Boldetti – conoscono il territorio e possono essere custodi e aiuti concreti rispetto ai bisogni che intercettano fin nelle periferie dell’umano. Lo dico pensando a esperienze concrete nei rioni, nelle scuole e in alcune famiglie. Il terzo settore è il punto ultimo di individuazione del bisogno e può avere un ruolo cruciale nel tentativo non dico di risolverlo, ma quanto meno di accompagnare un percorso che metta il cittadino nella miglior condizione possibile per affrontarlo. Da qui l’idea di potenziare i tavoli di lavoro comuni tra enti del terzo settore e Amministrazione”.
Una condivisione che, ponendo al centro la persona, si allargherebbe poi a famiglie ed educatori: “Una loro alleanza sempre più stringente sarebbe la chiave per realizzare una vera educazione condivisa, che porterebbe poi ricadute importanti sulla città. Pensiamo, per fare un esempio, ad azioni educative e di prevenzione sulla sicurezza stradale o a progetti che spingano i giovani a rendere bello il proprio quartiere. Solo lavorando sui valori di fondo si può pensare a costruire davvero la città del domani”.