VARESE, 23 ottobre 2021-“Essere genitori autorevoli. Le competenze genitoriali con gli adolescenti “senza paura”. Questo il titolo della giornata di formazione che si è svolta ieri alla Cascina Tagliata, organizzata dalla ASST Sette Laghi, in collaborazione con il Centro Gulliver.
“Con questo evento – dice Emilio Curtò, presidente del Centro Gulliver – si marca la rinascita di questo polo formativo, dopo i terribili mesi della pandemia. Sono molto soddisfatto per questo incontro sul tema – antico, ma sempre attualissimo, della responsabilità genitoriale – che rientra nelle nostre corde, fa quasi parte del DNA di Gulliver.”
A tenere a battesimo questa giornata è stata l’ASST Sette Laghi, con la quale Gulliver collabora da parecchi anni “È bello – continua Curtò – vedere in sala operatori dell’ASST accanto a collaboratori di Gulliver per una preziosa giornata di formazione. Auspico che questo non rimanga un evento isolato, ma un tassello di una sinergia a lungo termine.”
Auspicio condiviso dal dott. Claudio Tosetto, responsabile scientifico del convegno e responsabile SSD Servizio di Prevenzione e Cura delle Dipendenze dell’ASST Sette Laghi. “È la prima volta – dice Tosetto – che organizziamo una giornata formativa in presenza dopo tanto tempo e ci tenevamo a farlo in un luogo che potesse esprimere bellezza e serenità. Con Gulliver collaboriamo da tempo e proprio negli ultimi mesi stiamo ragionando insieme per progettare servizi sempre migliori rivolti agli adolescenti e alle loro famiglie. Nel nostro quotidiano lavoro vediamo sempre più l’urgenza di un lavoro con i genitori, che spesso ci portano vissuti di inadeguatezza nei confronti delle nuove sfide educative. Ecco allora la proposta di una giornata di formazione per i nostri operatori in questo senso.”
A condurre la giornata il prof. Matteo Lancini, psicologo e psicoterapeuta di formazione psicoanalitica, presidente della Fondazione Minotauro di Milano, nonché docente universitario e autore di numerose pubblicazioni scientifiche e divulgative dedicate al mondo degli adolescenti e dei giovani adulti. “Esiste – sottolinea Lancini – una grande fragilità degli adulti (genitori ed insegnanti) che dipende, a mio avviso, dalla fatica ad identificarsi con l’altro, con i reali bisogni affettivi e relazionali delle nuove generazioni. Si dà la colpa di tutto il disagio ad internet o alla pandemia, ma questi hanno solo esacerbato un malessere molto più lontano e profondo. Così siamo di fronte a dei ragazzi che non hanno accanto a sé figure autorevoli, proprio quello di cui invece hanno bisogno: adulti che anche oggi siano per loro delle guide.”
Il vero problema è che la maggior parte dei genitori non conosce realmente i propri figli, non si ferma ad osservarli nella loro quotidianità, a guardarli dentro gli occhi, per la troppa fretta o per il peso che viene dato ad aspetti superficiali, meno interiori. Se un genitore non sa chi è realmente suo figlio dentro casa, men che meno sa chi è nel web, uno spazio ancora più lontano che crea un profondo gap tra genitori e figli. Tante volte il genitore ha un metro di giudizio sulla salute del figlio basato prettamente sul rendimento scolastico o sulle modalità di interazione in casa, quindi se il ragazzo è tranquillo, non crea problemi a casa e a scuola, ha buoni voti, tutto sembra rientrare nella normalità. Non conoscendo i ragazzi nella quotidianità, non si riesce a cogliere precocemente quando è presente un segnale di disagio.
Una giornata dedicata agli “addetti ai lavori”, medici, psicologi, infermieri, educatori professionali, assistenti sociali, con l’obiettivo di fornire le competenze necessarie per saper motivare i genitori degli adolescenti così che sappiano guardare i propri figli in tutto quello che fanno, senza critiche né giudizi che li inibiscano.