VARESE, 4 dicembre 2021-di GIANNI BERALDO-
Sempre interessanti gli incontri con autori alla libreria Ubik di Varese, che ogni sabato mattina cerca di catturare l’attenzione dei lettori con nomi a volte di richiamo altre volte meno ma sempre con di elevata qualitá.
Come quello di oggi che ha visto protagonista la scrittrice varesina Roberta Lucato, nota per avere scritto diversi romanzi gialli, con intriganti trame ambientate in luoghi significativi del nostro territorio. Da segnalare anche la presenza di Enzo Laforgia, assessore alla cultura.
Il pretetesto dell’odierno incontro aperto al pubblico (solo su prenotazione) con controllo green pass all’ingresso della sala deputata agli incontri con autori ed esposzione di lavori artistici, era la presentazione del nuovo e atteso nuovo romanzo intitolato ‘Lo spirito dell’Excelsior. Delitto al Grand Hotel di Varese’ (edito da Macchione), una trama avvincente che lascia poco spazio all’immaginazione anche grazie alle indagini del giudice Gagliardi, figura centrale anche dei romanzi precedenti.
Incontro presentato dalla gionalista Sara Magnoli, anch’essa autrice di alcuni romanzi gialli di successo che in apertura sottolinea come Luca abbia «la capacitá di utilizzare un linguaggio con notevole ricerca filologica facendo rivivere il lettore nel periodo storico di cui si sta parlando. Sono romanzi basati su fatti realmente accaduti con triste protagoniste le donne».
Come dire, passano i decenni ma la storia e le ingiustizie nei confronti delle donne non cambiano.
Nel nuovo lavoro letterario della Lucato si respira aria di inizio 19esimo secolo, quando Varese era una delle cittá piú ambite a livello ‘turistico’ (non certamente nel senso che lo conosciamo oggi) da nobili, letterati e addirittura regnanti provenienti da tutta Europa soggiornando nell’ambito Grand Hotel Excelsior (l’attuale Villa Recalcati sede della Prefettura e Provincia), dotato di 145 camere con servizi all’avanguardia per l’epoca (stiamo parlando del primo decennio del ‘900), con suite le cui finestre davano sul parco e una vista lago stupenda. Una location davvero lussosa che gli valse il titolo di secondo albergo piú bello d’Europa.
Grand Hotel che diventa cosí il palcoscenico ideale per la trama con misteriose scomparse e macabri rinvenimenti nelle acque del lago di Varese sono al centro di questo romanzo giallo liberamente ispirato a un fatto di cronaca. Come rivela l’autrice « qui alloggió -per diversi mesi- e morí anche Carlo Maria di Borbone, pretendente al trono di Spagna. Si spostava con 50 persone al seguito e un servo africano che gli apriva le porte. Ovviamente alloggiava nell’appartamento piú bello e spesso gsi faceva scorazzare per la cittá e dintorni con una carrozza trainata da 6 cavalli». L’importante erede della famiglia Borbone é uno dei protagonisti del libro che spiazza il lettore per i complicati tasselli, i tanti misteri che aleggiano nel Grand Hotel e dove Gagliardi fatica non poco a trovare le soluzioni ai suoi dubbi fino all’atto finale ovviamente.
La bravura della scrittrice varesina nel caso specifico é quella di far rivivere con dovizia di particolari uno spaccato di una Varese troppo presto dimenticata; una cittá nota in tutto il mondo per le sue ville e altre dimore in stile Liberty come lo stesso Grand Hotel o quello del Campo dei Fiori, altra meta privilegiata e ora ridotto a una rovina.
Insomma una storia davvero intrigante sulla quale la Lucato ci ha lavorato parecchio senza lasciare nulla al caso «per calarmi nel periodo e nei personaggi del romanzo, mi sono recata nell’attuale Prefettura visionando l’appartamento ancora esistente dove alloggió Carlo Borbone (ora appartamento riservato al Prefetto, ndr) cosí come il resto dell’ex Grand Hotel. E’ una storia che mi ha colpito molto soprattutto dopo avere analizzato ben 2400 atti giudiziari dell’epoca certamente utili alla stesura del romanzo».
Lucato con i suoi libri ci ha aperto gli occhi e la mente su inquietanti fatti e vicende storiche realmente accadute a Varese e suo territorio, che forse nessuno di noi si sarebbe immaginato potessero accadere in un piccola cittá di provincia.