FIRENZE, 21 gennaio 2022 – Non solo una “svolta rosa” con l’elezione di una donna a Presidente della Repubblica, ma anche una presenza di valori femminili più forte in politica, con l’idea di un vero e proprio “movimento delle donne”.
Sono alcune delle suggestioni emerse dalla tavola rotonda on line organizzata da Aidda, intitolata “Una donna al Quirinale” proprio come la campagna lanciata a dicembre dall’associazione che valorizza e sostiene l’imprenditoria al femminile. La petizione online legata alla campagna ha raggiunto quasi 2.500 firme con l’adesione di alcune importanti figure del mondo della cultura, della politica e delle istituzioni.
A evocare apertamente l’idea di un movimento tutto al femminile, nel corso della tavola rotonda aperta dalla presidente di Aidda Antonella Giachetti, è stata Linda Laura Sabbadini, chair di Women20, uno degli engagement group dell’ultimo G20: “In Islanda le donne a un certo punto si organizzarono, crearono l’Alleanza delle donne, e ottennero una serie di obiettivi. Quando il partito socialdemocratico e il partito conservatore cominciarono a farsi carico anche loro di quegli obiettivi, l’alleanza si sciolse e ognuna entrò nel partito che preferiva”. Per Agnese Pini, direttrice del quotidiano La Nazione, media partner dell’iniziativa, “ne avremmo bisogno, perché questo Paese ha dimostrato di non riuscire a imboccare da solo quei percorsi che tutti gli altri paesi europei hanno intrapreso”.
Tutte d’accordo, ovviamente, con l’auspicio di una donna come Capo dello Stato: “Servono anche questi simboli, una donna presidente darebbe alle ragazze e alle bambine un’idea di futuro per poter credere di più in se stesse”, ha evidenziato Elisabetta Fabri, presidentessa e amministratrice delegata del gruppo Starhotels. Tuttavia, secondo Paola Balducci, docente dell’università Luiss e già componente del Consiglio superiore della magistratura (Csm), “se anche una donna diventasse Capo dello Stato questo non cambierebbe il percorso che deve essere compiuto, perché tra un ruolo apicale e quello che c’è prima c’è un deserto che dobbiamo attraversare: su temi come il diritto al lavoro e il rapporto con la famiglia il momento è drammatico”. Non a caso, ha osservato la storica leader femminista e ambientalista Grazia Francescato, “l’appello di Aidda non è solo una rivendicazione di genere, è l’offerta di un contributo che possa cambiare l’orizzonte”.
“E’ necessario – ha concluso Giachetti – che la maggioranza delle persone operi una trasformazione della propria consapevolezza: le rivoluzioni non sono mai effettuate dai capi, ma sono fatte nell’animo di tante singole persone. Aidda ne ha fatto una missione: per questo abbiamo fatto la campagna “Una donna al Quirinale”, perché sarebbe una vittoria e un grande simbolo avere una donna al Quirinale, ma è sicuramente un grande passo in avanti nella coscienza delle singole persone averne parlato, ed essersi interrogati sul perché se non arrivano i valori femminili nelle sedi decisionali siamo destinati all’estinzione su questo pianeta. In questo senso l’idea di un nuovo movimento delle donne e per le donne ci trova d’accordo”.